//L’arte è vita

L’arte è vita

di | 2020-11-23T21:03:35+01:00 23-11-2020 20:51|Alboscuole|0 Commenti

Teresa Miccoli –Quest’anno l’UNICEF, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si è celebrata il 20 Novembre, ha lanciato un’iniziativa, quella di compiere un gesto simbolico e scrivere sulla propria mascherina un messaggio sul futuro. Ho molto apprezzato questa scelta perché, mai come ora, parlare del futuro, regala a noi giovani la speranza di tornare a fare progetti, programmi, coltivando i nostri sogni.

E così, armata di cartoncino bianco, pennarelli e voglia di esprimermi, in un pomeriggio uguale agli altri, ho iniziato ad immaginare il mio futuro.

Le prime parole che ho scritto, quasi d’impulso, sono state: L’Arte e’ Vita. Secondo me, infatti, l’arte è parte della vita di tutti coloro che sanno apprezzarla e contribuisce molto a sviluppare la propriasensibilità. Già ai tempi degli antichi greci, l’Arte era un’espressione importante della cultura: non solo aveva la funzione di svago ma assolveva anche ad un ruolo altamente educativo. Nella mia vita l’espressione artistica è diventata una necessità, un bene importante per la salute del mio corpo e del mio spirito. Sogno di diventare una ballerina professionista, comepenso molti altri ragazzi e ragazze della mia età. Le passioni di noi giovani sono un tesoro per il futuro. Non siamo pochi ad avere questo desiderio, purtroppo però non siamo compresi da tutti e, in questo momento storico così difficile, nessuno pensa a noi che vorremmo continuare a coltivare la nostra passione, a studiare ora, oggi, senza perdere neppure un minuto. A volte penso al grandePicasso, che, incompreso da molti, ha continuato a produrre opere bellissime e di grande valore artistico.

Quanto è difficile realizzare i propri sogni, non basta l’impegno, il sacrificio, c’è bisogno di essere ascoltati. Noi giovani chiediamo solo il rispetto delle nostre passioni. Purtroppo in questo caos pandemico, non c’è posto per la danza, espressione di una sensibilità umana, che il virus ci sta togliendo.

E così i teatri sono chiusi, le scuole di danza vuote…. Oggi l’arteè considerata come bene superfluo e quindi non indispensabile. Ma quanta sofferenza produce tutto questo in chi gioisce quando infila le scarpette e volteggia leggera

Ho letto che per il grande Van Gogh la tempera gialla rappresentava la felicità e pertanto ogni mattina ne ingeriva un po’, per ritrovare ogni giorno entusiasmo nelle tante difficoltà quotidiane di artista incompreso, ma coraggioso e consapevoledella propria scelta. Io continuerò a credere nel mio sogno e non smetterò di infilare le mie scarpette e volteggiare, anche se per adesso dovrò farlo solo nella mia stanzetta. Aspetterò pazientemente e in silenzio di ritornare a volare leggiadra sulle punte, avvolta in una nuvola di tulle, con i capelli raccolti in un delicato chignon tra riflettori accesi e calorosi applausi.