Baglivo Elenoire – La Celebrazione della “Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza” arriva puntuale il 20 novembre di ogni anno a ricordarci i Diritti sanciti dalla “Convenzione” del 1989; questa data è diventata per noi ragazzi un appuntamento di gioiosa partecipazione e di grande riflessione. Più che mai quest’anno l’UNICEF ha voluto unire simbolicamente i nostri volti incorniciati da mascherine e far parlare queste grazie ad uno slogan, ad un messaggio scritto su di esse per augurarsi un futuro più ameno al di là di questa sorta di “guerra fredda” che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria generata dal Covid-19. Sì, proprio così, abbiamo voluto dare voce a quelle mascherine che ormai da mesi celano i nostri visi in segno di una socialità negata dove il parlare è diventato comportamento a rischio secondo le rigide regole di contenimento declinate dai governi di tutto il mondo per arginare la pandemia in atto. Allora, se da un lato, tutti, grandi e piccoli, dobbiamo attenerci scrupolosamente a queste regole, dall’altro è bene sottolineare quanto noi giovanissimi soffriamo più di tutti le tante restrizioni imposte dall’epidemia ed è per questo che non possiamo precluderci di pensare in positivo il nostro futuro; è importante non perdere la fiducia e poter pensare ad un avvenire che vada oltre questo periodo di grandi limitazioni. Pertanto, in questa Giornata la mascherina, da mezzo di contenimento, è diventata strumento di rivendicazione di unità e di libertà per un futuro che assicuri a tutti, in particolare ai bambini e ai ragazzi, l’uguaglianza e il rispetto dei diritti. Ci auguriamo che ognuno faccia la sua parte e sia coerente con quanto scritto negli slogan su ogni mascherina, perché solo così forse potremo assicurarci un DOMANI migliore.
Contiamo su tutti noi!