di Maria Tea Santagiustina Classe 2^A. – Buongiorno Cari lettori o meglio lettrici che, adolescenti come me, ci tengono molto al loro look e ad essere ordinate nel curare l’estetica dei propri capelli. In quest’articolo tratterò di un piccolo strumento elettrico che è un importante accessorio ormai presente in ogni famiglia che viene utilizzato soprattutto da noi ragazze per lisciare i capelli ricci oppure per creare delle particolari acconciature. Data la sua diffusione, la piastra per capelli, è diventato un oggetto fondamentale nella vita non soltanto delle ragazze ma viene utilizzata anche spesso da molte donne. In alcuni settori lavorativi dove è fondamentale curare l’aspetto estetico è uno degli oggetti che sono maggiormente usati. Per la sua facile praticità nell’essere utilizzata sono sicura che quasi tutte ne abbiamo almeno una a casa poiché la ritengono indispensabile per provvedere a creare particolari effetti dei capelli. Ebbene anch’io ne possiedo uno di questi piccoli elettrodomestici acconcia-capelli e confesso di utilizzarlo. Ognuna di noi la utilizza con gesti ormai diventati quotidiani e non si da più peso alla domanda: “Quando è nata la piastra?”. Nel riflettere ho fatto delle piccole ricerche ed ho scoperto molte informazioni interessanti che cercherò di dare di seguito con alcuni approfondimenti… Buona lettura!
Il particolare desiderio da parte delle donne di tenersi sempre molto in ordine e curata nasce almeno da quando si hanno notizie note nell’epoca dell’antico Egitto dove aveva una duplice funzione e cioè oltre a rendere la donna più elegante, femminile e ricca della sua particolare personalità, serviva anche ad indicare il suo status sociale. Rifacendoci all’antico Egitto sappiamo che il modo di tenere i capelli serviva a simboleggiare il passaggio dall’età infantile a quella adulta per cui le capigliature venivano arricchite con gioielli e pietre preziose come avvenne successivamente nel mondo Greco e Romano. Proprio per questa consuetudine che risale a quei tempi lontani, dove c’era appunto l’usanza di arricciare i capelli con ferri roventi, attraverso i quali si riusciva a formare dei riccioli perfetti e ad avere acconciature elaborate e complicate, si riteneva che l’acconciatura fosse un emblema di eleganza e raffinatezza. Con il trascorrere del tempo ci furono molti cambiamenti nella moda e nelle acconciature dei capelli per cui a testimoniare questo fatto basta osservare gli antichi dipinti dove sono ritratte delle giovani donne che raccoglievano i capelli in lunghe trecce arrotolate sulla testa per creare effetti ondulati. Trascorsi alcuni secoli si giunse in tempi più recenti e precisamente nell’800 la donna cambiò completamente moda e si passò a desiderare i capelli lisci e lucenti, quindi si usavano dei veri e propri ferri da stiro che “stiravano” i ricci ma i capelli, con questa pratica, finivano per perdere le loro fibre naturali rovinandosi e diventavano molto opachi. A quel tempo però non si conoscevano tutti gli odierni prodotti rinforzanti e nutritivi così la donna doveva perciò accontentarsi di avere i capelli lisci, ma rovinati. La prima versione della nostra amata piastra per capelli risale agli esperimenti, purtroppo non riusciti, di Enrica Feldman, che nel 1872 utilizzò delle bacchette riscaldate. Successivamente fu un uomo, Ian Gutgold a provare a modificare i ricci dei capelli partendo dalla radice del capello utilizzando alcuni agenti chimici che però agirono in modo contrario alle aspettative rovinando il cuoio capelluto. Si dovette aspettare il 1906 per avere la prima versione della piastra accettata universalmente, quest’ultima era composta da sette denti metallici posti all’interno di setole che lisciavano i capelli che fu una magnifica invenzione per quel tempo che rese Simon Monroe ben presto conosciuto in tutta Europa. Infine arriviamo al 1909 quando Isaac K. Shero brevettò una sorta di pinza che aveva alle estremità due lastre metalliche lisce che erano separabili dalla struttura per essere riscaldate. Quest’invenzione giunge fino a noi come un utensile maneggevole e semplice da utilizzare, ma è fantastico pensare quante menti abbiano lavorato nel corso degli anni per ottenerlo. Concludo con una frase che spero vi faccia riflettere: “La bellezza è bella quando è naturale, non artefatta.”
Grazie, per aver letto l’articolo e al prossimo!!!