//SIAMO CIRCONDATI DA TANTE MERAVIGLIE…UNA GIORNATA IMMERSI NELLA NATURA CON LA MACCHINA FOTOGRAFICA – TERZA PUNTATA

SIAMO CIRCONDATI DA TANTE MERAVIGLIE…UNA GIORNATA IMMERSI NELLA NATURA CON LA MACCHINA FOTOGRAFICA – TERZA PUNTATA

di Gianpaolo Colapinto-classe IVG-

Appassionati della natura, rieccoci! Mentre cercavo tra le mie vecchie foto, ho ritrovato tre tra i più bei animali che io abbia mai visto. Si tratta della “Sfinge dell’oleandro”, l’ “Empusa pennata” e dell’ “Argiope”. La prima:

SFINGE DELL’OLEANDRO

(Potete ammirarla nelle prime due foto in alto a sinistra)

Questo meraviglioso bruco dai colori sgargianti è semplicemente la larva di una falena altrettanto bella (qui in foto non scattata da me):

Questa falena che vive prevalentemente in Africa, Sud-Est asiatico e Sicilia, migra proprio come un uccello in quasi tutta l’Europa durante il periodo estivo per riprodursi. Il bruco può avere una colorazione verde oppure marroncina; alla schiusa misura 3–4 mm, per poi raggiungere i 100–130 mm a completa maturazione. Il capo è molto piccolo rispetto al resto del corpo. Al primo stadio la larva appare di un giallo-verdognolo molto tenue e traslucido, con un cornetto caudale nero e tubercolato, alquanto sproporzionato, che può raggiungere anche la metà della lunghezza del corpo.

La seconda:

EMPUSA PENNATA

(nella prima foto, in alto a destra)

Questo particolare insetto è una mantide. La livrea è screziata e presenta caratteristiche rugosità. La testa è molto piccola, con una protuberanza tra le due antenne; nel maschio sono presenti lunghe antenne pennate, da cui il nome  specifico. Il torace è largo e l’addome piccolo e ricurvo.

Gli adulti sono dotati di ali, assenti nelle ninfe. In Italia è presente in tutte le regioni appenniniche nonché in Puglia (Salento e Gargano), in Sicilia e in Sardegna. Predilige le aree aride e soleggiate con scarsa vegetazione.

A differenza di molte altre mantidi questa specie non pratica il cannibalismo dopo l’accoppiamento (dovuto anche al fatto che maschio e femmina hanno le stesse dimensioni). La femmina depone le uova in una ooteca (foto non scattata da me, la prima, in basso a sinistra) che viene fissata alle rocce o alla vegetazione e le uova schiudono subito superando l’inverno come neanidi, a differenza di altre specie che superano la stagione fredda allo stadio di uovo.

Nella mia foto si capisce dalla descrizione che è una femmina. Da notare le doti di mimetismo di questa mantide che sembra un rametto di carciofo selvatico secco.

ARGIOPE

(nella ultime due foto, in basso a destra)

 Il ragno vespa (Argiope bruennichi ) è una specie di ragno, così denominato per la colorazione dell’addome giallo e nera simile alla colorazione delle vespe.

Viene anche chiamato comunemente ragno tigre, epeira fasciata, ragno zebra o argiope fasciata. Le femmine ( come nella mia foto ) misurano circa 2–5 cm, i maschi circa la metà o anche meno. La livrea delle femmine ha una caratteristica colorazione a strisce gialle e nere a cui si deve il nome comune della specie.

I maschi, invece, sono caratterizzati da colori scuri e molto più uniformi. Il ragno vespa non è aggressivo, se disturbato mette in atto una strategia difensiva molto particolare: rimanendo al centro della tela, le imprime un movimento oscillatorio molto rapido, per un tempo che può variare dai 15 ai 30 secondi. Se questa tattica di “dissuasione” non ha effetto sceglie la fuga pur rimanendo nei paraggi fino a minaccia cessata.

In caso di eventuale morso, gli effetti del veleno sono blandi; si avverte il dolore causato dall’azione meccanica dei cheliceri e un arrossamento della parte interessata. I sintomi scompaiono nell’arco di alcune ore.Una curiosità si ha nell’accoppiamento di tali aracnidi, infatti quasi sempre le femmine di questi ragni uccidono i loro pretendenti maschi, a meno che questi ultimi non riescano a fuggire prima.

Alla prossima!