a cura di Gabriele Vallone – classe II/E – scuola secondaria di I grado –
Finalmente ci hanno dato il “via libera”: non è che le cose siano cambiate molto, il virus è sempre presente, ma ci hanno concesso un po’ più di libertà rispetto ai giorni passati. Ne sono contento!
All’inizio, pensavo di poter fare di tutto: tornare a scuola, vedere gli amici, poter uscire come prima, invece dobbiamo ancora stare attenti a tante cose!
La scuola resterà chiusa e forse ci si tornerà a Settembre e io me lo auguro. Lo spero davvero. E’ strano come una situazione difficile possa farci cambiare idea, anche sulla scuola! La parola “prospettiva”, che sento dire spesso, adesso ha un significato molto più chiaro per me.
La mia prospettiva sulla scuola è infatti cambiata: mi manca alzarmi presto la mattina, fare la colazione con gli occhi pieni di sonno, i miei capelli ingestibili pettinati tante volte prima di uscire, ma sempre in disordine, la merenda comprata in panetteria e quel profumo avvolgente e confortante di farina, lievito e zucchero, di pane appena sfornato, e poi i miei compagni, i miei amici, i professori con i loro sorrisi e i loro rimproveri, accidenti mi mancano anche loro! Non vedo l’ora di tornare, non potrei sopportare un altro anno scolastico così!
Da quando è finito il lockdown, sono uscito solo due volte ed entrambe per andare a casa dai nonni.
E’ stato molto emozionante, non mi aspettavo di provare certe sensazioni: anche i nonni erano emozionati e un po’ frastornati con i loro capelli lunghissimi e bianchi, soprattutto il nonno che mi è sembrato un po’ più vecchietto e vulnerabile. La nonna aveva preparato dei buonissimi biscotti che abbiamo mangiato tutti insieme e abbiamo brindato alla “libertà” con un succo d’arancia. Poi ci siamo ritornati anche per la festa della mamma.
Ora che le cose vanno meglio, vorrei poter fare qualcosa di bello: riprendere i contatti con il mondo, con la realtà. Dopo tanto tempo che stai chiuso in casa, è difficilissimo ritornare alla vita normale, a quello che facevi prima, perché si perde l’abitudine, il contatto con la gente, ma sono certo che, una volta uscito, tornerò ad essere sicuro e tranquillo.
Vorrei tanto rivedere i miei amici, Felix, Simone, Riccardo, Sara, Giulia e tutti i miei compagni di classe. Non dico di fare una cena di fine anno, anche se sarebbe bellissimo, ma almeno consumare un gelato tutti insieme, disputare una partita a calcio o a pallavolo, ridere e scherzare come prima, guardandoci in faccia e non avendo paura del contagio.
Un’altra cosa che vorrei fare è andare a cena fuori, al ristorante cinese, ad esempio. Io adoro la cucina orientale, come quella cinese, giapponese e indiana. In questi lunghi giorni di quarantena mi è mancato molto andare a cena fuori. Non è che lo facciamo spesso, ma, quando capita, è per me molto piacevole. Mamma non si stressa in cucina e tutti noi prendiamo il nostro piatto preferito…. il mio è il sushi! Lo mangerei sempre. E poi la tavola per me è simbolo di condivisione, è un momento rilassante e di confronto, soprattutto la sera quando siamo tutti a casa.
Però la cosa che desidero più di tutte è quella di tornare al mare. Mi manca il mare, il suo profumo, il rumore delle onde, il calore della sabbia. Noi alla ricerca di conchiglie e pietre particolari, i bagni infiniti, i giochi con mio fratello, mia sorella e gli amici del mare che ritrovo ogni volta che vado in vacanza e che restano sempre gli amici delle vacanze, che poi ritrovo ogni anno sempre diversi, cresciuti, ma sempre amici!
Spero di poter realizzare presto questi desideri, voglio tanto tornare alla vita di prima! Penso non sia un desiderio solo mio, ma un desiderio di tutti!