a cura di Giada Falcinelli II/E – scuola secondaria di I grado –
Nella fasi due, finalmente, possiamo ricominciare a riassaporare la libertà, ad uscire con amici e parenti e fare molte altre cose. Dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, alcune persone hanno capito l’esatto contrario di quello che era stato dichiarato, iniziando ad uscire senza mascherina e creando assembramenti all’interno di bar e locali.
Appena ascoltato il nuovo decreto, ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto incontrare i miei amici dopo quasi tre mesi che non li vedevo. Certo, mi sarebbe piaciuto anche riabbracciarli, ma non si può. Così io e la mia migliore amica ci siamo messe d’accordo per passare un pomeriggio insieme. Giulia mi è venuta a prendere e, appena arrivate a casa sua, mi ha dato il suo regalo di compleanno, festa che purtroppo non ho potuto trascorrere con i miei amici. Non lo avrei neanche voluto, perché mi sarebbe bastato rivederla dopo tanto tempo. Quando l’ho aperto, ho visto un diario con tutte le nostre foto. Mi sono commossa perché ne abbiamo passate di tutti i colori: litigi sopra litigi, momenti tristi e felici, ma, nonostante tutto, siamo ancora migliori amiche! I LEGAMI PIÙ PROFONDI NON SONO FATTI NÉ DI CORDE NÉ DI NODI, EPPURE NESSUNO LI SCIOGLIE.
La seconda cosa che desidererei è quella di poter rivedere i miei nonni, che si trovano in Sicilia. Di solito tutte le estati le passavano in Umbria, ma quest’anno sarà diverso. Quando sento dire dai miei compagni che vanno a trovare i nonni, mi viene un po’ da piangere, perché quest’anno io non li potrò vedere. È vero, ora si può comunicare attraverso i cellulari, ma non è la stessa cosa.
Come terza cosa, vorrei andare al mare quest’estate, senza aver paura di ammalarmi. Vorrei poter fare il bagno quando voglio, senza avere un orario. Vorrei poter fare una passeggiata a lungo e senza aver il pensiero di mantenere un metro dalle persone che incontro, ma ancora non si può. Vorrei poter fare tutto quello che facevo gli anni scorsi.
Dopo questi tre desideri, avrei voluto andare a servire alla festa di San Pasquale, che a molti sembra una cosa banale, però a noi di Castelnuovo diverte tanto: le migliori risate l’ho fatte là, e ricordo con piacere i giudizi che davo alle persone che mi chiedevano un semplice stuzzicadenti, le salse che andavo a prendere di corsa quando le dimenticavo, i litigi per chi doveva servire un tavolo e chi un altro, le mance e le cene delle 22:30.
Quest’anno tutto questo non c’è stato e non ci sarà, però lo mantengo come un caro ricordo.
SE CI COMPORTEREMO BENE, PRESTO TORNEREMO ALLA “NORMALITÀ”.