PRESIDE: ROSA CARTELLA//
ALUNNI CLASSI II A / II C “I.C. KING” CALTANISSETTA SCUOLA PRIMARIA “M. ABBATE” //
DOCENTE REFERENTE: SALVATORE SIINA//
IL DISEGNO DI COPERTINA E’ DI ALBERTO MATTIA SIINA //
PRESENTAZIONE //
“Le favole dove stanno? Ce n’è una in ogni cosa: nel legno del tavolino, nel bicchiere, nella rosa” (Gianni Rodari) //
“Ognuno ha una favola dentro che non riesce a leggere da solo. Ha bisogno di qualcuno che con la meraviglia e l’incanto negli occhi, la legga e gliela racconti” (Pablo Neruda) //
I bambini sanno ascoltare ma anche raccontare. E’ proprio così, la capacità d’ascolto è una competenza fondamentale, aiuta la curiosità, la voglia di sapere. Ascoltare è come gettare un sasso in uno stagno, l’impatto provoca delle onde concentriche che si espandono dappertutto, raggiungendo punti e sponde inaspettate. Ascoltare una favola è il contatto con chi sapientemente la racconta, la favola diventa onda sonora, passa da un orecchio all’altro, viene percepita in maniera personale, diventa armonia di stare insieme, di ascoltarne subito un’altra, è lo specchio dove osservarsi e condividere questo periodo anomalo. Il lavoro e il piacere di stare insieme con i miei alunni, anche se in videoconferenza, hanno avuto inizio tramite l’ascolto e la lettura da parte mia di due favole scritte di mio pugno “Il Gatto e il Divano” e “Il Pinguino Palombaro e il Drago Volgare”. La lettura di questi testi brevi (che troverete in coda a questa raccolta) ha portato a momenti di riflessione, a discutere sull’importanza di una morale (l’insegnamento che la favola ci vuole dare) per poi arrivare a presentare la struttura di una favola, alla conoscenza delle favole classiche di Esopo, Fedro e poi dei Fratelli Grimm, Perrault. In seguito ho voluto dare ai bambini dei consigli su come inventare una favola. Prima di iniziare una storia è bene partire dalla morale, individuare i personaggi che saranno i protagonisti della storia: due animali, un animale e un oggetto, un animale e una pianta, un animale e un essere soprannaturale ecc. Decidere, quindi, quali caratteristiche dovranno avere i protagonisti, ad esempio: la volpe deve essere furba e intelligente. Scegliere l’ambiente dove avviene la storia. Sviluppare la trama facendo uso di domande guida. Infine completare la storia con la morale già scelta in precedenza. L’entusiasmo degli alunni si è rivelato la carta vincente, sono venute fuori storie variegate, divertenti e piene di significato. E’ nata questa raccolta dal titolo semplice ma efficace “Amica Favola”. Gli alunni hanno acquisito una piena consapevolezza nell’uso della scrittura creativa, la Favola è stata proprio la loro Amica di questa Unità di Apprendimento. Ringrazio la preside Rosa Cartella che da anni si adopera nell’attivare iniziative di scrittura creativa, le colleghe del team delle classi II A e II C Maria Assunta Lapaglia, Claudia Balletti, Maria Catena Lomonaco, Deborah Cucchiara e Biagia Tumminelli per il loro apporto e sostegno, i genitori dei discenti e dulcis in fundo i miei meravigliosi bambini che credono nelle amiche favole! Buona lettura!//
L’insegnante referente dei corsi di scrittura creativa//
Salvatore Siina //
1.IL RICCIO ASTRONAUTA //
C’era una volta un piccolo riccio che viveva insieme a tanti animali nel bosco. A causa dell’uomo la razza dei ricci andava scomparendo, mettendo in difficoltà l’esistenza di tutti gli animali dal bosco.
Un giorno gli animali più anziani e saggi si riunirono e decisero di inviare il piccolo riccio nello spazio. Il suo compito era quello di trovare un pianeta dove gli animali potessero vivere senza la presenza dell’uomo. Gli animali costruirono una navicella spaziale e il riccio partì. Egli, dopo tanto girovagare nello spazio, vide in lontananza un puntino e, man mano che si avvicinava, il puntino diventava sempre più grande. Il riccio astronauta scovò un pianeta sconosciuto, atterrò ed uscì dalla navicella spaziale. Egli rimase strabiliato dai paesaggi: montagne, ruscelli, immensi prati verdi con fiori variopinti e tanta aria pura da respirare a pieni polmoni. Quando cercò di mettersi in contatto con gli animali del bosco sulla Terra, sentì una voce dal tono gentile che gli chiedeva da dove provenisse. Era un piccolo essere un po’ più alto di un metro, con una testa enorme e dal carattere ospitale. Il riccio gli raccontò che proveniva da un pianeta meraviglioso chiamato Terra, però la presenza dell’uomo poteva causare la sua distinzione. Tra inquinamento e strani virus molti esseri rischiavano di scomparire e quindi lui e i suoi amici animali erano alla ricerca di un mondo migliore. Il piccolo essere gli disse che l’avrebbe aiutato. Il giorno dopo fecero una spedizione per trasportare gli animali del bosco nel nuovo pianeta, una lacrima uscì dai loro occhi nel salutare la tanto amata Terra. //
MORALE:IL PROGRESSO PUO’ CAUSARE DANNI IRREPARABILI. //
ERICA VASAPOLLI 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL PICCOLO SIMONE E CARLO LO SCANSAFATICHE //
In una casa di campagna fuori città c’erano un topo di nome Simone e Carlo un gatto scansafatiche che abitava con i suoi padroni.
Simone viveva nella cantina della casa con la sua famiglia: mamma, papà e la sorellina Gessy.
Carlo era un gatto molto pigro, dormiva tutto il giorno in un dondolo sotto la tettoia e brontolava spesso perché aveva fame o perché era annoiato.
Simone era un topo allegro e socievole, ma era stanco di stare tutto il giorno nascosto nella cantina, voleva ogni tanto uscire fuori e trovare un amico con cui giocare. Mentre Carlo non aveva nessuna intenzione di fare nuove amicizie ma solo di assaporare le prelibatezze che gli dava la sua padroncina.
Una mattina Simone decide di uscire allo scoperto e mentre passeggiava sulla ringhiera vede Carlo appisolato sul dondolo e gli si avvicina. Carlo con un occhio aperto vede Simone e già nella sua mente pensa: “Ma guarda un po’ chi si vede! Sarebbe proprio un bel bocconcino come antipasto!” Decide quindi di stare calmo e disposto a fare la sua conoscenza. Simone e Carlo fanno amicizia e giocano insieme sul prato come due vecchi amici.
Carlo dice: “Simone ti va di andare a vedere il capanno laggiù? C’è una cosa che voglio mostrarti!”
Simone felice di questo momento accetta e si dirige con Carlo verso il capannone. Arrivati dentro Simone vede che il capannone era completamente vuoto e capisce l’intendo di Carlo che non era quello di mostrargli qualcosa ma quello di mangiarselo in un solo boccone. A questo punto Simone scappa via, Carlo lo insegue ma non riesce a raggiungerlo, Simone arriva a casa sua sano e salvo. Carlo, arrabbiato di non essere riuscito ad acchiappare il suo antipasto, torna a casa dai suoi padroni sempre più brontolone.
Simone invece è felice di essere tornato sano e salvo ma deluso perché per un attimo aveva creduto di aver trovato un amico.//
MORALE: NON DARE RETTA AGLI SCONOSCIUTI.//
SIMONE FERRO 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LA FARFALLA E IL FIORE //
In un prato tutto colorato vivevano dei fiorellini tanto piccoli quanto graziosi, si chiamavano Margheritini.
La Farfalla Azzurrina però, era attirata dalla bellezza quasi abbagliante del Fiore Maestoso. Lui stava in disparte rispetto agli altri fiorellini, aveva un’aria vanitosa e non permetteva a nessuno di posarsi su di lui perché, a suo dire, nessuno era all’altezza di rovinare il suo bell’aspetto e di sentire il suo raro profumo. I Margheritini della distesa cercavano di convincere Azzurrina di non andare da Maestoso perché era cattivo e velenoso, avevano assistito infatti a tante scene tragiche capitate a farfalle e api, ma essi invitavano Azzurrina a sorvolare i loro petali e a divertirsi insieme a loro. Azzurrina disse ai fiorellini che loro erano solo invidiosi di Maestoso perché lui era grande e bello, tanto profumato, mentre loro erano piccoli e molto meno profumati di lui, tanto da essere il più ammirato del Prato. Maestoso che ascoltava soddisfatto la discussione fra Azzurrina e Margheritini, a quel punto invitò la Farfalla a fargli visita, dicendole di apprezzare molto i complimenti ricevuti. Quindi le avrebbe permesso di posarsi sui suoi petali preziosi per ammirare da vicino la sua bellezza. Azzurrina tanto cara, ma poco prudente, non ascoltando i consigli dei Fiorellini Margheritini, senza indugio volò su Maestoso, si posò sui suoi petali rosso fuoco, ma con tanto stupore e prima che potesse riprendere il volo, si accorse che erano puzzolenti e pungenti, il veleno contenuto nei petali, paralizzò Azzurrina che rimase intrappolata sulla corolla di Maestoso. Poco dopo finì l’effetto velenoso, Azzurrina a quel punto ritornava tutta triste dai Fiorellini Margheritini, ai quali dava ragione, e si scusava con loro per non aver ascoltato i loro consigli.//
MORALE: NON E’ TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA.//
VITTORIA GATTO 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate”//
- IL CANE EROE //
Un giorno una signora trovò un cagnolino tutto bianco in una scatola. Lo portò a casa e gli diede del latte. Il piccolo, finito dei bere fece un ruttino e nel linguaggio canino disse:“Grazie!”. Poi si addormentò sul tappeto. Il marito della donna lo sgridava sempre perché non lo voleva a casa. Il cagnolino, impaurito, andava a nascondersi nello sgabuzzino. Sempre nel suo linguaggio canino disse alla donna: “Convinci tuo marito ad essere gentile e a non abbandonarmi sulla strada!”. La donna sembrò capire. Un giorno il marito della padroncina aveva la febbre alta e il cucciolo si mise sotto il suo letto. Egli quando si svegliò vide il cagnolino accucciato che sembrava sorridergli. Questi lo cacciò e si arrabbiò così tanto che, per la forte tosse, stava per soffocare. Il tubetto delle medicine cadde sul pavimento, il cagnolino lo prese subito per la bocca e glielo porse. L’uomo ingoiò la pillola e subito stette meglio. Il cagnolino abbaiò: “Sia ringraziato il cielo!”, gli aveva salvato la vita. I due diventarono amici e tutta la famiglia visse felice attorno al cane eroe.//
MORALE: BISOGNA AVERE RISPETTO E DARE AMORE AGLI ANIMALI.//
SAMUELE SIGNORELLO 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- MIA E LULU’ //
Un giorno Mia, una dolce cagnetta che vive tutta sola nel bosco, non potendosi permettere un vestito, perché poverella, ne fa uno con le foglie grazie all’aiuto del signor Gufetto. Mia è molto buona sempre pronta ad aiutare gli animali del bosco. Mentre faceva una passeggiata incontra la cattiva Lulù, una cagnetta molto ricca sempre vestita bene. Lulù la prende sempre in giro Mia per i suoi abiti molto poveri, cosi un giorno gli animali del bosco le fanno uno scherzo rubandole tutti i suoi vestiti costosi. Rimanendo senza abiti, Lulù decide di farsi un vestito con quello che trova in casa ed esce per andarli a cercare. Per strada incontra Mia che si offre volontaria per aiutarla, Lulù si rende conto che Mia è molto buona e le dispiace per tutte le volte che si è presa gioco di lei per i suoi abiti, pensando “Sarà anche vestita di foglie, ma è davvero molto gentile” così decide di diventare sua amica. //
MORALE: L’ ABITO NON FA IL MONACO. //
FRANCESCA GIACALONE 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LA FORMICHINA GENTILE E IL MERLO DISPETTOSO //
Un giorno una formichina lavorava con grande impegno nel prato, raccogliendo le provviste per l’inverno. Era estate e faceva un grande caldo. Passò da quelle parti un dispettoso merlo che cominciò a prendersi gioco di lei, sicuro che di quella piccola formichina non avrebbe mai avuto bisogno perché lui, con le sue bellissime ali, non aveva paura di niente.
“Buongiorno, amica formica” – la salutò quasi prendendola in giro – “Vedo che sei a buon punto con il tuo lavoro, ma hai ancora tanta strada da fare, io con il mio becco e le mie ali potrei aiutarti immediatamente e alleggerirti delle tue fatiche”.
La formichina però, orgogliosa e forte, gli rispose “Ti ringrazio amico merlo, ma io e le mie amiche formiche siamo fiere del nostro impegno, sarà tanto faticoso, ma al termine di questo lungo lavoro saremo soddisfatte e tanto felici per quello che stiamo facendo, e per noi l’inverno, passerà in fretta.”
Il merlo, presuntuoso, andò via offeso. Tanto lui era sempre più forte della formica e non aveva bisogno di nulla.
Un giorno, il cielo si coprì di nuvole scure, tuoni, lampi. Un forte temporale si abbatté sul prato.
La formichina trovò riparo sotto una foglia.
All’improvviso un forte soffio di vento colpì l’albero, e il merlo che lì si era nascosto, con le ali tutte bagnate, venne scaraventato per terra e faticava a risollevarsi, così cominciò a chiedere aiuto. L’albero, colpito da un fulmine, stava per cadergli addosso.
La formichina, sentita la voce del merlo chiamò tutti gli amici animali del prato, e con loro riuscì per un soffio a salvare il merlo.
Finito il temporale e passato il grosso spavento, il merlo disse “Vi chiedo scusa, io grande e invincibile, oggi ho avuto tanta paura”.
La formichina gentile, allora rispose “Noi, insetti del prato, siamo piccini, ma tanto uniti, lavoriamo con tanta fatica, ma se solo uno di noi chiama, noi ci siamo tutti.
Il merlo, che si credeva invincibile, capì la lezione e, immediatamente, volò via velocemente. //
MORALE: L’UNIONE FA LA FORZA E ANCHE I DEBOLI POSSONO ESSERE FORTI. //
ELENA AGNESE AZZA 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- L’ELEFANTE GINO //
Un elefante di nome Gino si vantava di essere il più furbo di tutti gli altri animali della savana. Gino stava collezionando delle canne di bambù per costruire una casa, la più bella di tutta la savana.
Un giorno mentre stava facendo una passeggiata, vide dei castori che stavano costruendo delle zattere per arrivare sull’altra sponda del fiume. Gino, invidioso dell’idea dei castori, decise di usare tutto il bambù per costruirsi una zattera. Quando finì, la mise in acqua e salì a bordo, ma dopo qualche minuto, dato il suo peso eccessivo, la zattera cominciò a piegarsi al punto di rompersi e farlo cadere in acqua. Con molta fatica Gino tornò sulla terra ferma, privo di zattera e di altro bambù per costruirsi la casa da lui tanto desiderata. //
MORALE: CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE. //
GIOVANNI AMICO 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
8. LA COCCINELLA E IL SERPENTE //
C’era una volta un serpente malefico e malvagio … Un giorno una coccinella decise di farsi una passeggiata in un giardino pieno di fiori colorati e alberi da frutto per cercare del nettare da succhiare. A un certo punto incontrò un serpente cattivo che le disse: “Guarda questo fiore di colore rosa, ha un nettare magico, se lo succhi diventerai dello stesso colore!” La coccinella, dopo un attimo di riflessione, decise di non ascoltare le parole del serpente e continuò la sua passeggiata in cerca di fiori dal buon nettare. //
MORALE: MAI FIDARSI DEGLI ESTRANEI! //
SOFIA DELLUTRI 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- I DUE FRATELLI TIGROTTI //
C’erano una volta, in una foresta, tigrotti con la mamma. Due cacciatori davano loro la caccia per ucciderli, e fare con le loro pelli delle coperte, tappeti o borse. Poi catturarono un cucciolo e decisero di portarlo al circo per fargli fare degli spettacoli. Passò un po’ di tempo e un giorno, circo lo fecero combattere contro una tigre, ad un certo punto i due si guardarono negli occhi e si riconobbero. Erano i due fratelli, rapiti a distanza di tempo, uno dall’altro nella foresta. Decisero, in un momento di distrazione del domatore, di scappare, ma prima di arrivare nella foresta si accorsero che era bruciata. Vicino ad alcuni alberi bruciati videro la loro mamma, la misero in salvo e andarono via alla ricerca di un nuovo posto dove vivere liberi. //
MORALE: NON SFRUTTATE GLI ANIMALI E NON UCCIDETELI PER VENDERE LE LORO PELLI. //
MANUEL ARMATORE 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LA GALLINA TERESINA E IL SERPENTE //
La gallina Teresina, che abitava in un pollaio di campagna, un giorno incontrò un serpente che così le disse: “Ciao bella gallina, se tu verrai con me ti porterò nel mio serpentario. Lì non dovrai più faticare a cercare cibo perché te lo procurerò io. Inoltre non dovrai più covare le tue uova perché ci penseranno i miei piccoli figli. Tu potrai dedicarti finalmente a te stessa e sarai trattata di gran lunga meglio che in questo misero pollaio”.
La gallina Teresina incuriosita accettò volentieri la proposta del serpente e si trasferì nel serpentario. Ma subito, dal primo giorno, si accorse che le sue uova non le covava nessuno e sparivano in un battibaleno nella pancia del serpente e per di più non c’era cibo a sufficienza per lei. Allora disse al serpente: “Qui la vita è noiosa. Ti propongo di lasciare il tuo serpentario e di venire a vivere con me in una cascina qui vicino dove non dovrai faticare a cercare cibo e potrai trovare in abbondanza tutto ciò che ti serve per vivere comodamente”. Il serpente le credette e andò con lei nella cascina. Ma lei fu svelta ad aprire una porticina e a rinchiudere il serpente in una gabbia per serpenti. Così la gallina tornò libera e poté tornare nel suo pollaio. //
MORALE: CHI LA FA L’ASPETTI! //
ELENA PILATO 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
11.LA VOLPE E L’AGNELLO //
C’era una volpe che aveva deciso di mangiare un agnellino che aveva visto in una fattoria. Per non farsi riconoscere, la volpe si travestì da agnellino e in questo modo riuscì a convincere l’agnellino a seguirla nel bosco dove avrebbe potuto mangiarlo senza essere vista.
All’ improvviso, però, una folata di vento le fece volare via il travestimento. Per paura di essere scoperta dai cacciatori, la volpe scappò e l’agnellino si salvò. //
MORALE: MAI DAR RETTA AGLI ESTRANEI. //
VALENTINA SPADARO 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
12.LA VOLPE E IL MANGIAMORE //
Un giorno, in una campagna, una volpe passeggiava in mezzo al prato. La mattina seguente, vide un grosso cerchio doppia faccia, provò a saltare e lo vide più da vicino questo doppia faccia vagava per le case accanto. La volpe, vide che mangiava tutti gli innamorati. Li mangiava perché era un Mangiamore; la volpe furba com’era fece un salto talmente grande che atterrò dai vicini. I vicini sapevano quanto era furba la volpe quindi stavano in silenzio spaventati. Quando il Mangiamore finì di mangiare nella zona A, andò in zona B, la volpe lo fermò senza farsi mangiare. Lo costrinse a camminare all’indietro. Il Mangiamore si avvicinava sempre di più agli spuntoni del cancello. La volpe si levò dalla strada per fare andare via il male, il Mangiamore scappò e sputò via tutti quelli che aveva mangiato perché sapeva che la volpe l’avrebbe inseguito. Tutti ringraziarono la volpe, le diedero una medaglia come “La volpe eroina migliore del mondo”. Tornato a casa il Mangiamore gli diedero una medaglia come “Peggior Mangiamore del mondo”. //
MORALE: IL BENE VINCE SUL MALE. //
NICOLE MATRAXIA 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL TOPOLINO E L’ELEFANTE //
Un giorno un topolino disse alla mamma:<<Sono grande, voglio andare via di casa, voglio conoscere il mondo>>. Mise tutte le sue cose in un sacco a pelo, salutò la mamma e andò via. Passarono i giorni, visitò città bellissime, ma un giorno finì in una grande giungla fitta fitta. C’erano alberi altissimi, non si vedeva nemmeno la luce del sole. Il cuore gli batteva forte, gli mancava la mamma. Ad un tratto sentì una voce:<<Ehi piccoletto!>>. Alzò gli occhi, un albero gigantesco gli parlava: <<Che ci fa un esserino piccolo come te in un posto così?>>. <<Sto esplorando il mondo>>, rispose il topino, << Però adesso sono stanco e voglio tornare a casa, perché mi manca la mamma, ma non so come fare>>. L’albero, che era una liana gli disse che la giungla era un posto pericoloso e gli propose: << Arrampicati su di me, ce la puoi fare>>. Il topino si fece coraggio e si arrampicò, ma la liana che era una pianta carnivora, iniziò a stringerlo sempre più forte..Lo stava per mangiare, ma ad un tratto sentì urlare:<<Lascialo stare!>>. La voce apparteneva ad un elefante magnifico che, con la sua proboscide, spezzò la liana e riuscì a liberare il topino che atterrò in groppa all’elefante. Il topino girovago era salvo, l’elefante lo accompagnò dalla mamma, il topino salutò l’elefante con un grande bacio sulla proboscide, la mamma topina felice abbracciò il figlio. L’elefante commosso andò via. //
MORALE: CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO.//
ANDREA VENTURA 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate”//
- IL LEONE E LA ZEBRA //
Una volta un leone vide una mandria di zebre che beveva sulla riva del lago. Il giorno seguente vide di nuovo la mandria che si allontanava da un fiume. Questa volta una zebra piccola si perse e non trovava la strada di casa. La zebra incontrò un leone che le chiese di andare con lui nella sua tana e amico a cena per mangiare uno spezzatino di zebra. Il quadrupede si ricordò delle parole della sua mamma “Non ti fidare degli sconosciuti!” Così appena il leone si allontanò per accendere il fuoco, la zebra scappò. //
MORALE: BISOGNA SEMPRE ASCOLTARE I GENITORI. //
JACHLINE LAMBIASE 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- L’UNICORNO MAGICO E LA CASCATA //
C’era una pianura detta “Distesa Incantata” dove viveva una famiglia di unicorni. Nelle vicinanze c’era un fiume con una cascata dove non si capiva da dove iniziava e dove finiva. Un giorno un unicorno curioso si mise in testa di andare a vedere dove andava a finire la cascata. Dopo dieci settimane arrivò nel punto dove le cascate si ricongiungevano con le acque del mare, rimase meravigliato. Tornò indietro per comunicare alla famiglia e agli amici la sua gioia: “Andiamo ad ammirare le acque dove finisce la cascata. Si tratta di un posto fantastico!” Tutti lo seguirono ma, quando arrivarono lì, trovarono degli uomini che stavano distruggendo quel posto meraviglioso per costruire uno zoo. Appena videro gli unicorni li seguirono nel loro mondo ma, l’unicorno curioso riuscì a scappare e col suo corno trasformò tutti quegli uomini in ranocchi. I ranocchi si misero in fuga saltellando. Gli unicorni circondarono quel posto di muri speciali affinchè non venisse distrutto. L’unicorno, per lo sforzo, aveva perso i suoi poteri, gli amici lo misero sotto la cascata le cui acque erano magiche e riacquistò i suoi poteri. Si avvicinò al mondo degli uomini ed esclamò: “Anche questo mondo, se rispettato, non è male!”. I ranocchi ritornarono uomini; da quel momento capirono che non dovevano distruggere le bellezze della natura, così essi divennero amici degli unicorni. //
MORALE: ESSERE CURIOSI NON E’ MALE, SE CIO’ SERVE A SALVARE LA NATURA!//
MARTA GANGITANO 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL LEONE E IL SERPENTE //
Un Leone forte e coraggioso si trovava nel bosco, vide tutti gli animali che piangevano perché erano senza cibo. Il Leone allora disse: “Non preoccupatevi andrò io nel bosco in cerca di cibo per voi!” Il Leone parte alla ricerca del cibo. Egli pensò: “Se li aiuto diventerò finalmente Re del bosco”. Cammina e incontra un Serpente: – “Leone dove stai andando? Questo è il mio territorio! Nessuno può stare qui! Vattene!”. Il Leone gli disse: “Serpente fammi passare! Devo aiutare gli animali!”. Il Serpente si arrabbiò e attaccò il Leone avvolgendolo con la sua coda. Il Leone che era coraggioso e forte aprì la bocca e coi i suoi denti morse il Serpente, si liberò e coi suoi artigli lo fece cadere giù da un burrone. Il Leone nel territorio che era del Serpente trovò tanto cibo e lo portò agli animali. Gli animali erano felici e per ringraziare il Leone lo nominarono Re del bosco. //
MORALE: SE SEI CORAGGIOSO SUPERI QUALSIASI DIFFICOLTA’.//
GIOELE CRISAFI 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL GATTO E LA VOLPE //
Un gatto credulone, avvicinandosi l’ora del pranzo, si addentrò in un bosco per andare in cerca di topi da mangiare. Dopo un po’ che camminava incontrò una volpe, che gli chiese: – “Dove vai e che stai cercando?” – Il gatto rispose: – “E’ quasi ora di pranzo, cerco dei topi da mangiare” – La volpe, essendo anche lei molto affamata, gli disse: – “Vieni con me, conosco io un posto pieno di topi” – Il gatto che era assai credulone la seguì. Dopo averlo portato in un punto più isolato, la volpe si girò di scatto e gli saltò addosso per mangiarlo, ma il gatto per fortuna capì in tempo che la volpe lo aveva ingannato e, veloce com’era, riuscì a scappare. La volpe lo inseguì, ma durante il tragitto rimase intrappolata in una rete. Il gatto tornò subito da dove era venuto…era salvo! //
MORALE: MAI FIDARSI DEGLI ESTRANEI. //
CARLOTTA GIUFFRIDA 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- GATTO LUCIO E TOPO FREDDY //
C’erano una volta il gatto Lucio e il topo Freddy . I due animali litigavano sempre perche il gatto Lucio andava a caccia di topi . Un giorno Lucio vide Freddy e cominciò a seguirlo in tutte le sue mosse, di nascosto. Il gatto cercava tutte le strategie per mangiarlo. Così inventò la strategia del formaggio . Prese il formaggio e lo mise sulla punta di un ago, poi finse di essere una statua con l’ ago appoggiato alla bocca. Il topo Freddy, attirato dal formaggio, si avvicinò, però qualcosa lo turbava , e finse di avvicinarsi di più, ma si accorse che il gatto non era una statua, perché mosse un baffo, quindi scappò. Il gatto Lucio rimase deluso e trovò un’altra soluzione , quella dell’amicizia .Cosi cominciarono a fare amicizia. Il gatto Lucio pian pianino si affezionò al nuovo amico e dimenticò la cattiveria. //
MORALE: CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO. //
GAIA ANNA LO MAGLIO 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL LEONE E LA GIRAFFA //
Un giorno nella Savana si incontrarono un leone e una giraffa. Si parlarono e decisero di diventare amici. La giraffa avrebbe suggerito la posizione delle prede al leone, perché essendo alta poteva vedere fino a molta distanza, il leone avrebbe detto alla giraffa dove si trovavano gli alberi più alti con le migliori foglie da mangiare. Un giorno mentre camminava, il leone non si accorse che dei cacciatori avevano messo delle trappole e andò a finire in una di queste, una grossa rete che si chiuse e lo sollevò in aria. La giraffa, anche se era lontana, si accorse che il leone era stato intrappolato e allora si mise a correre il più veloce che poteva per andare ad aiutarlo. Arrivò sul posto e con dei potenti morsi tagliò la corda della rete e fece uscire il leone. I due, in fretta e furia, scapparono prima dell’arrivo dei cacciatori. Durante il ritorno si procurarono del cibo e passarono la serata insieme a mangiare, ridere e scherzare.
MORALE: CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO. //
PIETRO MOTTOLA 2 C “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL CONIGLIO AVARO //
C’erano una volta due amici conigli, Zac e Macchia. Un giorno Zac vide un campo pieno di carote e decise di andarci. Entrò nel campo, vide un cane molto grande e quindi scappò. Andò da Macchia e gli raccontò di aver scoperto un campo pieno di carote e non c’era nessuno di guardia. I due amici andarono nel campo e Zac fece andare per prima il suo amico. Macchia entrò e si fece catturare dal cane, mentre chiedeva aiuto Zac si raccoglieva le carote e lasciò il suo amico catturato dal cane. //
MORALE: NON SI ABBANDONANO GLI AMICI PER IL PROPRIO EGOISMO. //
GINEVRA LUCIA AMICO 2 A “I.C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL LEONE BARONE E IL GRILLO ROMPIGLIONE //
In una giungla viveva un leone, che sembrava un barone, perché era forte e orgoglioso ed era anche molto affamato. Il leone aveva un amico, il grillo rompiglione, perché rompeva sempre le scatole con i suoi consigli. Un giorno il leone vide un animale da mangiare ed il grillo gli disse: “No, non andare da quell’ avvoltoio, è pericoloso!”. Il leone non lo ascoltò. Si avvicinò all’ avvoltoio, che si innalzò e graffiò in faccia il leone. Il leone si arrabbiò tanto e cercò di prendere l’avvoltoio, ma non riuscì a catturarlo. Il leone esausto se ne andò verso casa e capì che avrebbe dovuto ascoltare il grillo. //
MORALE: NON C’E’ PEGGIOR SORDO CHI NON VUOL SENTIRE. //
MARIACHIARA DI PIETRA 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- L’ALIENO E IL LEONE //
Un giorno un alieno scese nel nostro pianeta per studiarci. Egli abitava su Marte e nel suo pianta insegnava a costruire statue con polvere di stella. Arrivato sulla Terra voleva insegnare lo stesso lavoro agli umani. Un giorno l’alieno, nel mezzo di una sua lezione, fu disturbato daa un leone che entrò nella sua classe a fare i dispetti ai suoi interessatissimi alunni. Il leone invidioso voleva insegnare anche lui. L’alieno gentilmente lo invitò ad uscire, ma lui continuò con i suoi dispetti, si mise sull’armadio a fare le linguacce. Allora l’alieno, con la sua pistola ad acqua, sparò al leone bagnandolo tutto e face3ndolo scappare con la coda tra le zampe. //
MORALE: RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO. //
LUCIA MAROTTA 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LA LEPRE E L’ANATRA //
La lepre e l’anatra erano grandi amiche. Un giorno l’anatra decise di fare una gara nel suo stagno
sfidando la lepre ad arrivare dall’altra parte dello stagno. La lepre accettò e disse: “Non vincerai mai, io sono la lepre più veloce del mondo.”
Quando arrivarono allo stagno per fare la gara, la lepre diede il via. L’anatra partì subito mentre la lepre si buttò in acqua con un salto lungo ma, non sapendo nuotare, stava per affondare. L’anatra vide la lepre in difficoltà, tornò indietro, mise una scaletta nello stagno e la fece uscire dall’acqua,
salvando così la lepre. //
MORALE: NON SEMPRE TUTTO QUELLO CHE SI VUOLE FARE, SI PUO’ FARE.//
ALESSANDRO TUSA 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LA RAGAZZA ALLO ZOO //
Tanto tempo fa c’era una ragazza di nome Sofia di circa 20 anni, molto appassionata di animali. Sua sorella più grande di nome Giulia lavorava allo zoo e il suo capo, come premio, un giorno le aveva regalato una piccola scimmietta di nome Chiara. Sofia chiedeva sempre a Giulia di poterla tenere un po’, ma lei rispondeva sempre di no. L’unica soluzione per avere anche lei un animaletto era lavorare allo zoo anche lei. Aveva lavorato per ben 4 anni, ma del cucciolo neanche l’ ombra. Sofia lavorava giorno e notte ma niente, allora una piccola farfalla la aiutò facendole una sorpresa. Fuori in giardino aveva trovato un piccolo cucciolo di elefante e lo avevano chiamata Ginevra. Intanto, col tempo, la proprietaria dello zoo era diventata troppo vecchia, decise così di nominare direttore la dolce Sofia. //
MORALE: ASPETTA, NON ARRENDERTI! //
GINEVRA CANCEMI 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- I TRE ANIMALI E UN ALIENO //
C’era una volta un alieno con 3 animali. Questi animali erano un gatto, un gufo e una lucertola.
Un giorno andarono sulla Luna perché era un luogo meraviglioso pieno di giochi fantastici, caramelle e cioccolati; essi incontrarono un alieno di nome Lunetta, che voleva avere tutto per lei e non voleva che nessuno andasse sulla Luna dove viveva lei e così se ne andarono.
Ma i tre animali un giorno ritornarono ancora un volta sulla Luna con i genitori dell’alieno. Essi spiegarono a Lunetta che doveva dividere con gli altri gli ambienti della Luna. E così Lunetta decise di fare una grande festa e condividerla con gli altri animali. //
MORALE: NIENTE GELOSIE, CONDIVIDIAMO GLI SPAZI! //
DESIRE’E SCICHILONE 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL PRANZETTO PRELIBATO //
C’era una volta una volpe molto furba e intelligente che viveva in un bosco. Un giorno la volpe era molto affamata, quindi decise di andare in una fattoria lì vicino a cercare del cibo. Ad un certo punto, trovò un pollaio e vide un pulcino prelibato, così decise di portarlo nel bosco; ma in cielo svolazzava un falco che voleva il pulcino per il suo pranzo. Il falco quindi scese giù dalla volpe e le disse:”Quel pulcino è mio, l’ho visto prima io!” E la volpe rispose:”No, l’ho visto prima io!”. I due litigarono per tanto tempo ma non si accorsero che il pulcino se l’era svignata … e rimasero tutte e due senza il pranzetto prelibato. //
MORALE: RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO (CIOE’ IL PULCINO!).//
GIULIA ANDALORO 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- L’ASINO MANGIONE //
Un asino mangione e cattivo andava in giro per la foresta a mangiare tutte le piante che gli capitavano. L’asino mangione non poteva smettere di mangiare, non gli importava nulla delle piante e della natura, addirittura distruggeva anche quelle che non mangiava. Ad un tratto incontrò una pianta carnivora gigante che era la protettrice di tutte le piante della foresta. La pianta disse all’asino : “Ma cosa stai facendo? Perché stai uccidendo e distruggendo tutte le piante che incontri?” L’asino gli rispose: “Perché ho fame, poi sono delle piante inutili , non servono a niente e se non stai attenta e zitta mangio anche te!!!!” Allora la pianta, infastidita dalle parole dell’asino, aprì la bocca così tanto da far spaventare l’asino ,che non ebbe la forza di muoversi, rimase impietrito. Ma la pianta era buona, come tutte le altre piante, non gli fece del male, anzi gli spiegò che quello che stava facendo non era giusto, perché le piante permettono anche a lui di vivere bene.
La pianta gli disse : “Mio caro asino, ignorante e mangione, se tu respiri e non muori è grazie a noi piante che produciamo l’ossigeno”. L’asino capì che la natura va rispettata ed è importante per tutti gli esseri viventi. L’asino aiutò la pianta carnivora a curare tutte le piante della foresta e dal quel momento in poi diventarono buoni amici. //
MORALE: BISOGNA RISPETTARE LA NATURA. //
FRANCESCO CHIARENZA 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LE ORSETTE DEI GHIACCIAI //
Due orsette di nome Kimberly e Sasha mentre facevano una passeggiata lungo i ghiacciai del loro villaggio, si accorsero che tutto attorno a loro stava cominciando a sciogliersi. Preoccupate corsero subito dai loro genitori per avvertirli di quanto stava accadendo. I genitori impauriti dissero che era meglio andare via da lì, perché per via dei continui cambiamenti climatici non sarebbe rimasto più nulla del loro mondo. Ma le due orsette che amavano tanto il loro regno e non volevano arrendersi e lasciare che andasse tutto perduto. Così pensarono di chiedere aiuto al grande orso, re delle nevi, che viveva al di là del loro regno. Dopo un lungo viaggio e superati tanti ostacoli arrivarono dal re Nevis che avendo ascoltato il loro triste racconto decise di aiutarle. Partirono insieme e quando arrivarono al villaggio il re, vedendo che la situazione stava peggiorando ,con un potente soffio gelido ghiacciò di nuovo tutto. Infine tutti gli orsi fecero ritorno al villaggio e la vita diventò per loro di nuovo semplice e felice come prima. //
MORALE: BISOGNA SALVAGUARDARE L’AMBIENTE E IL CLIMA SULLA TERRA. //
GIORGIA PASSARO 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL CUCCIOLO DI LEONE E LA VOLPE //
Un cucciolo di leone molto giocherellone passeggiava per la foresta, cercando qualcuno con chi giocare. Ad un certo punto incontrò una volpe furba e intelligente, Essa si prese subito gioco di lui, dicendogli se volesse fare una gara di corsa con lei. Il primo arrivato avrebbe vinto un premio. La volpe se la rideva sotto i baffi, pensava già di aver vinto e si credeva più furba del cucciolo di leone. Il cucciolo accettò volentieri. I due si misero sulla linea di partenza e partirono al segno del via. La volpe si trovava in vantaggio e così cominciò a intimorire il leone intralciando il suo cammino. Giunti quasi all’arrivo il piccolo leoncino riprese a correre con tutto il suo orgoglio e al massimo delle forze. Infine superò la volpe e arrivò per primo al traguardo. //
MORALE: RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO. //
ANITA GALLO 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- ARCOBALENO ED IL MOSTRO MARINO //
In fondo al mare viveva un pesciolino dai tanti colori di nome Arcobaleno. Una mattina come di solito nuotava allegramente insieme ai suoi amici pesci, quando ad un tratto vide tutti allontanarsi velocemente alla vista di un enorme pesce con la bocca gigante, un solo occhio e sei pinne, si trattava del terribile mostro marino. Anche lui come gli altri stava per scappare quando si accorge che il più piccolo fra i suoi amici, Rio, era stato catturato dal mostro. Arcobaleno decise di affrontarlo per liberare Rio, così arrivato davanti al mostro, cominciò a girare velocemente attorno a lui ma così veloce da fargli girare la testa, fino a che il mostro cadde in fondo al mare privo di sensi. Arcobaleno così riuscì grazie al suo coraggio a liberare Rio e insieme raggiunsero i lori amici. //
MORALE: IL CORAGGIO AIUTA GLI AUDACI. //
VITTORIA IACONA 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL LEONE E IL LUPO //
Tanto tempo fa, in un bosco, c’erano un leone e un lupo. I due litigavano spesso per chi doveva fare da guardia al bosco, per evitare che qualcuno entrasse. Il lupo, con la sua disonestà, ogni volta che faceva la guardia faceva entrare di nascosto i suoi amici animali per rubare il cibo accumulato dal leone. Il leone si accorse che le sue provviste stavano per finire e capì subito che il lupo gli stava nascondendo qualcosa. Decise di spiarlo e si rese conto della scorrettezza del lupo. L’indomani il leone informò il lupo che non aveva più intenzione di fare la guardia e che doveva cavarsela da solo, mai più lo avrebbe aiutato a procurarsi il cibo e che avesse avuto bisogno doveva rivolgersi ai suoi amici. Da quel momento il lupo stette senza dormire e senza mangiare per giorni e giorni. E fu così che il lupo ebbe una bella lezione! //
MORALE: RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO! //
KRISTEL COSENTINO 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL CANE E LA GALLINA //
Che fatica procurarsi il cibo in campagna nelle calde giornate d’estate! Un cane molto pigro preferiva dormire e digiunare piuttosto che sprecare energie per procurarsi il cibo. Fino a quando, un giorno, scoprì che vicino la sua cuccia c’era un pollaio e quindi tra sè e sè pensò:-Mmmmh mi sa che oggi mangerò proprio tanto!- E così fu! Mentre le galline erano nei campi, il cane provò ad entrare nel pollaio e gli andò molto bene! Fece una scorpacciata di squisite uova. Così ogni giorno tornava indisturbato al pollaio, mangiava tutte le uova e soddisfatto e sazio ritornava nella sua cuccia e dormiva per ore ed ore. Ma questa faccenda delle uova che sparivano proprio non piaceva alla gallina regina che decise di fare la guardia al pollaio. Ancora una volta il cane, sentendosi molto sicuro, ritornò tranquillamente al pollaio, pensando di farla franca come al solito! Ma questa volta gli andò male! Appena entrato nel pollaio, non fece nemmeno in tempo a mangiare il primo uovo che da dietro spuntò la gallina regina che cominciò a starnazzare terrorizzandolo, poi con un paio di beccate nel sedere lo mise in fuga. Il cane impaurito e a zampe levate si rifugiò nella sua cuccia e disse: – Stupida gallina, ho sempre i croccantini nella mia ciotola, non resterò certo morto di fame! – E … invece, l’amara sorpresa! Appena avvicinò il muso alla ciotola, scoprì che questa era vuota. La gallina regina aveva mangiato i croccantini lasciando il cane a digiuno. Da quel giorno il cane non si avvicinò più al pollaio. //
MORALE: CHI LA FA L’ASPETTI. //
LUDOVICA PIA BELLOMO 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LILLY E IL MOSTRO DISPETTOSO //
C’era una bambina di nome Lilly che amava giocare con i suoi giochi preferiti. la sua cameretta era piena di giochi: aveva tante bambole con le loro casette. Lilly lasciava sempre i suoi giocattoli in giro per la casa e la sua mamma la rimproverava sempre perchè i giochi dovevano essere messi in ordine e lei non lo faceva mai. Una mattina Lilly si accorse che alcuni giocattoli erano scomparsi. Li aveva cercati tutto il giorno senza trovarli. Così la notte dopo decise di rimanere sveglia per vedere che fine facevano tutti i giochi. Era sconvolta da quello che vedeva: un mostro blu con gli occhi verdi usciva dall’armadio e rubava tutti i giocattoli fuori posto che Lilly non aveva sistemato. Lo raccontò alla mamma ma lei non le credeva. Il giorno dopo, Lilly decise di sistemare i suoi giocattoli come la sua mamma le diceva sempre di fare. Il mostro dell’armadio non trovò nulla d rubare quella notte. Lilly l’indomani andò dalla mamma e le disse che aveva imparato la lezione. //
MORALE: BISOGNA SEMPRE ASCOLTARE I GENITORI QUANDO TI DICONO DI SISTEMARE LE COSE, ALTRIMENTI SI PERDONO. //
GIULIA GIORDANO 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- I TRE CONIGLIETTI E IL LUPO CATTIVO //
In un bosco vivevano tre coniglietti insieme alla loro mamma. Milly, Milo e Batuffolo erano tre fratellini molto birichini, giocavano sempre a nascondersi tra gli alberi dello zoo. Un giorno un lupo che passava dea quelle parti, alla vista dei tre coniglietti, non potè fare a meno di escogitare un piano per mangiarseli. Così una mattina, mentre mamma coniglio andava in cerca di carote per i suoi piccoli, il lupo aveva scoperto dove trovarli per soddisfare il desiderio di papparsi quelle deliziose prede. Non aveva fatto in tempo ad avvicinarsi a loro che mamma coniglio bussò alla porta dicendo: “Figlioletti, aprite la porta! Mamma è tornata!” I coniglietti si affrettarono ad aprire la porta, ben felici di abbracciare la loro mamma. Il lupo per quel giorno tornò a casa con la pancia vuota. Il giorno seguente, mentre mamma coniglio si allontanò da casa, il lupo imitò la voce della loro mamma, bussando dolcemente alla porta: “Coniglietti aprite, la mamma è tornata!” disse con voce flautata. Milo rispose saggiamente: “La tua non sembra la voce della mia mamma!”. A quel punto Milly gli propose: “Metti la coda nella fessura della porta!” Il lupo lo fece e, immediatamente, i tre coniglietti chiusero la porta sbattendola fortemente, si erano accorti che non si trattava della mamma. Il lupo grido dal dolore. Al suo ritorno a casa mamma coniglio vide il lupo con la coda spezzata, così lo prese a bastonate cacciandolo via. I coniglietti felici riaprirono la porta e riabbracciarono la loro mamma! //
MORALE: MAI FIDARSI DEGLI ESTRANEI. //
GIULIA LATERZA 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- CORA E L‘EXTRATERRESTRE //
C’era una volta una cagnolina di nome Cora. Era bellissima, di taglia media, dal pelo corto a chiazze bianche e nere. Cora amava studiare in pace. Un giorno le faceva male una zampa,quindi andò dal medico. Per strada incontrò un alieno, un po‘ bruttino, che si chiamava E.T.
L‘extraterrestre era senza soldi e cercava di rubarli, ma Cora gli spiegò che rubare era un brutto gesto. Iniziarono a parlare e a giocare insieme e diventarono amici.
Ogni giorno Cora dava dei soldi a E.T, con questa condivisione Cora e l‘alieno avevano entrambi dei soldi, compravano gelati e fumetti. E.T. capì il valore dell’amicizia e divideva tutto quello che aveva con Cora. Un bel giorno, però, E.T. che veniva dal mondo degli alieni e non conosceva il mondo dei cuccioli, si perse nel bosco. La cagnolina sì era appena svegliata e, non vedendolo, andò a cercarlo gridando: “E.T!!! E.T!!!“ Anche E.T gridava: “Cora!!! Cora!!!”
Dopo un poco di tempo Cora sentì piangere qualcuno e quel qualcuno era E.T, Cora lo raggiunse e lo abbracciò, felice di aver ritrovato il suo amico alieno. //
MORALE: PERDONANDO UN BRUTTO GESTO, PUO‘ NASCERE UN‘AMICIZIA. //
EMMA CAPIZZI 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LUCA E MEPPHIS //
Luca era un uomo semplice, alto e magro, con grossi occhiali a fondo di bottiglia cioè il classico secchione. Era un tecnico informatico, sognava di combattere contro un demone e diventare popolare su YouTube. Viveva in una casa grande con piscina e giardino privati. Un giorno, tornando da lavoro, vide nel suo giardino un portale e preso dalla curiosità l’attraversò. Giunto dall’altra parte del portale si trovò all’inferno e incontrò un demone di nome Mepphis. Esso aveva le sembianze di un riccio, veloce come un razzo e forte come un carro armato. Mepphis voleva conquistare il mondo diffondendo paura e distruzione. Luca lo sfidò a duello, convinto di batterlo ma, il demone gli rise in faccia, a differenza sua lui aveva dei superpoteri e poteva sconfiggerlo in qualsiasi momento. La battaglia iniziò e Luca lasciò tutti sbalorditi. Nessuno credeva che sotto quell’aspetto da secchione ci fosse un guerriero nato. Mepphis cercò con i suoi poteri di sorprendere e sconfiggere Luca ma egli, con uno sguardo veloce, vide la torre di energia del demone e, fingendo di essere stato sconfitto, con un balzo fuori dal normale, distrusse la torre e con essa i poteri del demone. Mepphis cadde per terra senza riuscire ad alzarsi. Luca con la sua spada laser lo fece finire nella lava e con esso finì pure l’inferno. Ancora oggi dopo 20 anni su YouTube si può visualizzare questa grande battaglia….//
MORALE: MAI SOTTOVALUTARE I BUONI, SANNO SEMPRE COME SORPRENDERTI!//
EMANUELE PEREGRINO 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL LEONE E LA SUA FORESTA //
C’era una volta uno splendido leone, nella sua foresta, che giocava con i suoi amici. Il leone voleva rendere la sua vita e quella dei suoi amici della foresta speciale, senza alcuna presenza malvagia. Il leone, in passato, aveva già salvato i suoi amici da un cacciatore e quindi lui diventò il protettore della foresta. Un giorno, mentre tutti si divertivano, arrivò un lupo cattivo che, vedendo troppa felicità nella foresta, voleva rovinare la vita di tutti. Allora stette giorni e notti per preparare un piano malvagio che consisteva nel rapire gli animali più deboli, finalmente per lui arrivò il giorno dell’attacco. Una notte entrò nelle tane per rapire gli amici del leone ma, il furbo leone, con le sue grandi orecchie, sentì dei passi sospetti e allora si recò subito al cancello della foreste, lo vide aperto e notò anche delle impronte di lupo, allora si infuriò e iniziò a cercare fin quando non stanò il lupo.Il lupo vedendo il leone infuriato si spaventò e cercò di dare spiegazioni ma non ne trovò perché la sua unica giustificazione era crudele. Egli pensava che il leone lo avrebbe punito, ma non sapeva che il leone era buono. L’intelligente leone capì subito che il lupo voleva rovinare la sua vita e allora spiegò a lui che da buoni si vive meglio. Infine il lupo gli diede ragione quindi diventò buono, e tutti vissero la loro vita felici e contenti. //
MORALE: L’AMICIZIA E’ PIU’ FORTE DI TUTTO. //
SARA MOSCA 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- LA GALLINA E IL SERPENTE MALIGNO //
Tanto tempo fa c’era una gallina di nome Marta, essa viveva in una campagna desolata. Lei era una ballerina che ogni giorno si allenava per il Saggio Nazionale. Era ciò che aveva sempre desiderato di fare e finalmente quell’anno doveva farlo. Un giorno quando stava per iniziare il suo allenamento giornaliero si presentò nella sua pista da ballo un serpente, con l’aria minacciosa e prepotente, che la prendeva in giro per il suo aspetto e che voleva impedirle di realizzare i suoi sogni. Marta era molto ostinata e voleva a tutti i costi essere la prima stella del saggio. Ma il serpente le girava intorno impedendole di provare il suo spettacolo. Cosi Marta decise di sfidare il serpente dicendogli che lei avrebbe rinunciato al suo sogno soltanto se il serpente avesse dimostrato di essere più bravo di lei a danzare. Il serpente era molto presuntuoso, così Marta lo sfidò nelle piroette ed in seguito decisero che avrebbe vinto la sfida chi, a passo di danza, si sarebbe infilato per primo nel cesto che si trovava lì nella stalla dove Marta si allenava. Il serpente preso dalla sfida non capì che Marta gli aveva teso una trappola e quindi, a passo di danza, rapidamente si infilò nel cesto, Marta a quel punto mise il coperchio nel cesto, lasciando il serpente lì dentro a urlare. Infine la gallina Marta potè continuare ad allenarsi vincendo il primo premio al Saggio Nazionale. //
MORALE: RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO. //
VALERIA MOSCA 2 A “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
- IL PULCINO VANITOSO E LA SPAZZOLA INNAMORATA //
In una casa di una bimba di 8 anni vivevano con lei tanti giocattoli, oggetti e un pulcino. Esso cambiava vestito tutti i giorni, si pettinava e profumava per apparire sempre il più bello. La spazzola che utilizzava si era innamorata di lui a tal punto che non toglieva nemmeno i peletti che rimanevano incastrati tra i suoi chiodini, per non separarsene. Ma spazzola oggi e spazzola domani si erano accumulati tanti di quei peletti gialli che la povera spazzola quasi non riusciva più a pettinare il suo grande amore pulcino vanitoso. Questi per tutta risposta un giorno si arrabbiò con la spazzola dicendole che non era buona a niente, nemmeno a fare quello per cui era stata fatta, cioè spazzolare in modo opportuno. La spazzola poverina non avrebbe mai immaginato che il suo grande amore la trattasse così male e così decise di non spazzolargli più la testina. Allora si diede una bella pulita, tolse tutti i capelli dai suoi chiodini e si dedicò agli altri giocattoli e oggetti della casa, facendosi tanti altri amici che le volevano bene. Pulcino vanitoso, dopo alcuni giorni, era tutto spettinato e molto agitato per il suo aspetto disordinato, chiese aiuto a spazzola pregandola di aiutarlo a diventare di nuovo bello e pettinato. Spazzola gli rispose che non aveva tempo da dedicargli e che andasse a trovarsi un’altra spazzola migliore di lei. Spazzola aveva trovato amici sinceri che le volevano bene e la rispettavano. Così andò via lasciando pulcino vanitoso spettinato e sconsolato. //
MORALE: E’ NECESSARIO RISPETTARE I SENTIMENTI DEGLI ALTRI E NON OFFENDERE MAI NESSUNO. //
ASIA VALENTINA CINCONZE 2 C “I. C. King” Caltanissetta Scuola Primaria “M. Abbate” //
IL MAESTRO RACCONTA:
IL GATTO E IL DIVANO //
Un Gatto pigrone stava stiracchiato sul Divano tutto il giorno. Dalle undici del mattino a mezzanotte prendeva il telecomando, inforcava gli occhiali e seguiva i suoi programmi preferiti: “Chi vuol essere Super Telegattone”, “Mici Amici”, “C’è pappa per te”. Era sposato con una Topina giapponese che, vestita da Geisha, gli serviva i pasti, su un vassoio, a tutte le ore del giorno. Quando beveva Coca Cola era così preso dalla TV che la faceva cadere sul copridivano di velluto rosso; per non parlare dei primi e dei secondi piatti! C’era sugo dappertutto: sui braccioli, sui cuscini e i frullati di carne li spruzzava sul Divano ad ogni risata!
Una notte, il povero Divano, non potendone più, si arrabbiò, sembrava come impazzito, non voleva più lasciar dormire il Gatto. Cominciò a buttarsi sul pavimento all’incontrario, i piedi del divano finirono in alto e i braccioli in basso, il felino guardava inorridito. Poi il Divano cominciò a saltare sul soffitto, corse in corridoio, aprì la porta e raggiunse il pianerottolo fino a cadere giù per le scale interne del palazzo. Il Gatto provò a metterlo sull’ascensore, ma lui premette i bottoni, salì sul tetto e si lanciò sulla scala d’emergenza. Il Gatto, aggrappato al copridivano, andava sobbalzando gradino per gradino, sembrava sulle montagne russe. Arrivati giù, con i baffi elettrizzati dalla paura, trovò la sua amata Topina con un secchio d’acqua pieno di detersivo, una spugna e una spazzola. Il micio si mise a pulire per bene e il Divano tornò al suo posto. Il giorno seguente, per la stanchezza, dormì per 12 ore di fila, il Gatto si perse il programma di Gatta Venier “Domenica Miao!”. //
MORALE:
Bisogna avere rispetto per le donne e per le cose utili. //
IL PINGUINO PALOMBARO E IL DRAGO VOLGARE //
Un Pinguino salterino decise, un bel mattino, di indossare una muta fosforescente da palombaro, per andare a pescare sul fondo del mare. Aveva deciso di portare in superficie le parole gentili che erano state inghiottite dai pesci: Amore, Amicizia, Virtù, Sapienza, Cultura, Tolleranza, Solidarietà e altre. Andò a visitare i fondali marini: sotto la pancia di una Stella Marina riuscì a recuperare la parola Bontà, in mezzo le correnti del sud strappò dei fogli dalle bocche delle Tartarughe, sui quali c’erano scritte le parole Fedeltà, Rispetto, Educazione; tante altre parole buone le recuperò dalla bocca di una Balena, dopo un classico starnuto. Salì a pelo d’acqua, si tolse la muta e appoggiò le parole sulla sabbia per farle asciugare e, per non farle volare, chiese al Vento di non soffiare. Un Drago gialloverde dispettoso cominciò a sputare il suo fuoco e a bruciare le parole, per poi mangiarle come se fossero arrosticini. Il Pinguino gentile lo rimproverò con tutta calma: – Sulla Terra mancano le parole gentili, perché le stai distruggendo? Io ho fatto tanta fatica a trovarle! Il Drago, pulendosi le orecchie con il dito di una zampa, ruttando e scaccolando, rispose: – Così va il mondo, a cosa possono servire le parole Aiuto e Fratellanza! Se mi porti le parole Cacca e Disonestà ti darò un premio. Se poi riesci a recapitarmi un po’ di parolacce sarei il Drago più felice del regno! E scoppiò a ridere come un forsennato, continuando a ingozzarsi di parole intere. Il Pinguino era dispiaciutissimo, indossò ancora una volta la muta e si tuffò nelle acque del mare, pensando al modo come salvare le parole gentili. In fondo, tra i vulcani marini, incontrò una Sirenetta giocherellona, i due nuotarono insieme e fecero a gara a trovare le parole più educate. C’erano pure le parolacce, ma la Sirenetta, col suo specchio magico le trasformò, le scritte si misero al contrario. Ritornato in spiaggia il Pinguino posò le parolacce su una roccia a picco sul mare. Il pennuto prese un megafono, trovato appoggiato a un Corallo del mar dei Caraibi, e gridò al Drago: – Eccoti le parolacce, valle a prendere, sono sulla roccia, contento? Il Drago volò vicino alla roccia ma non riusciva a leggerle bene. Si avvicinò ancora di più, si mise su una zampa, ma scivolò tra le onde, così cominciò a ingoiare acqua e a sputare le parole gentili che, anche se bruciacchiate, ritornarono a splendere di luce propria. Il Drago, rimessosi in piedi, dopo aver nuotato alla bell’e meglio, andò via, con la coda tra le zampe. Da quel giorno non riuscì più a sputare fuoco. E il mondo riscoprì le parole gentili. //
MORALE:
L’educazione e la gentilezza sono tra le virtù più importanti. //
Ins. Salvatore Siina
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