di Dalila Fortunato, 2E
Se fossi un fantasma farei un sacco di marachelle, sicuramente di più di quante ne combino ora.
Potrei fare quello che voglio, ad esempio: teletrasportarmi dall’altra parte del mondo, visitando paesi tropicali, esotici o grandi metropoli, quindi fare ciò che più al mondo mi piace: viaggiare! Tanto sarei un fantasma e nessuno mi vedrebbe e quindi potrei persino pilotare un aereo, forse il problema sarebbe il pilota, dovrebbe sedersi sulle mie gambe. Se fosse un ciccione mi farebbe diventare un fantasma sottiletta.
Arrivata nel luogo, non dovrei neanche pagare l’hotel, occuperei una suite lussuosissima e mi rilasserei nella piscina idromassaggio da venti metri, invitando il mio amico Casper.
Mi piacerebbe anche prendere tutto ciò che preferisco dai negozi che più mi piacciono, come la nuova borsa dell’ Off-White, un nuovo iPad, una Maserati con cui potrei girare in città senza la patente e sfrecciare a grande velocità davanti alla polizia, e se mi dovessero fermare, sparirei senza farmi più vedere.
Sarei impettita e disinvolta e mi prenderei gioco della gente che mi circonda, tra sgambetti, spintoni, arrivando a provocar loro addirittura il solletico, in modo da indurli ad avere atteggiamenti anomali e facendo fare loro brutte figure. Sarebbe ridicolissimo e divertentissimo!
Sarebbe spassoso anche levare un parrucchino a una persona calva (al presidente Trump se si vuole farla grossa), anche se credo sia una cosa poco originale, perché ho già visto farlo in TV.
Credo che essere un fantasma dia molte possibilità e abbia i suoi pro e contro, ma ora preferisco vivere la mia vita da essere umano.