di Noemi Renda – Il primo maggio è la festa del lavoro. Lo è perché dovrebbe onorare le vittime di quel 1886 a Chicago, quando la polizia sparò sui lavoratori in sciopero perché chiedevano il tetto delle otto ore lavorative al giorno. Il primo maggio è quindi un giorno emblematico, storicamente, per i diritti dei lavoratori, per la loro dignità. Oggi però, questo giorno, acquisisce un valore in più, come un po’ tutto d’altronde. In questo periodo così cruciale, così delicato, pieno di restrizioni, di ansia, di angoscia, tutto oggi ha un valore in più, persino la vita stessa. Questo giorno, da quando è stato istituito, è stato onorato sempre, però in riferimento alla nostra situazione attuale legata al Coronavirus, oggi è molto più significativo, perché sappiamo tutti che molti lavoratori si ritrovano purtroppo a casa, senza poter lavorare, e alcuni nell’impossibilità di sfamare la propria famiglia. Mi sembra di ritornare a quel famoso 1886, in cui i lavoratori lottavano con le unghia e con i denti per ottenere il riconoscimento dei propri diritti;oggi sta avvenendo la stessa cosa, oggi tutti i lavoratori lottano per poter tornare a fare quello che facevano fino a poco tempo fa’, lavorare in modo onesto, a volte anche per una miseria di stipendio, però, esercitando i loro diritti. Sappiamo tutti che ultimamente siamo privati di molte libertà, anche se a fin di bene e per la tutela della nostra salute, però nessuna situazione, nessuna persona, nessun potere superiore a noi, potrà privarci del diritto alla libertà di pensiero o di poter esercitare e reclamare i propri diritti. Sono fiera di come il nostro Paese e, in particolare, la nostra Sicilia sta affrontando questa emergenza, come i nostri guerrieri, ammalati, lavoratori, volontari stanno dando una risposta netta e chiara a chi da sempre ci ha sottovalutati e considerati inferiori. Un popolo, il Nostro, che si è costruito con il lavoro, con duri sacrifici affermandosi con la forza di una cultura secolare. Ha sopportato dominazioni, alle quali, a volte si è ribellato, altre si è rassegnato, lottando comunque per il Pane e la Libertà.