di Edoardo Spedicato –
Questa Pasqua 2020 non è stata una Pasqua come tutte le altre. Verso la metà di febbraio l’ Italia è stata colpita da un virus proveniente dalla Cina, il Covid-19 o Coronavirus, che secondo alcuni sarebbe stato creato per un errore di laboratorio. La nostra Pasqua l’ abbiamo trascorsa in famiglia in casa, io, mamma e Brando il mio fratellino e non abbiamo potuto nemmeno andare a trovare i nonni, gli zii e i cugini. Questa Pasqua è stata molto “silenziosa” e la Pasquetta, che ogni anno eravamo soliti trascorrere insieme a tutta la nostra grande famiglia nella campagna di mia cugina Silvana con deliziose grigliate che al solo pensiero mi fanno venire l’ acquolina, l’ abbiamo passata per qualche ora in giardino con mamma e mio fratello, tirando calci al pallone e godendoci un po’ dell’ aria primaverile. Anche la mancanza di papà, che purtroppo è stato al lavoro a Roma per dieci giorni, ha influito sul mio stato d’ animo e mi ha fatto riflettere su tante cose. La più importante sicuramente è su quanto sia bello avere vicino a sé l’ amore della propria famiglia e penso alle persone meno fortunate che purtroppo per tante ragioni non possono averla; ho pensato alle parole di papà quando mi ha detto che il Coronavirus è un nemico invisibile, silenzioso; mi risuona continuamente nella testa la voce di papà quando mi ha detto che durante la 2^ guerra mondiale a Milano tra giugno 1940 e maggio 1945, in 5 anni sotto i bombardamenti, ci sono state circa 2 mila vittime civili, mentre oggi senza bombe in 2 mesi nella stessa Milano più di 11 mila persone sono morte di Coronavirus, 5 volte in più, un numero che lascia senza fiato. Spero che tutto questo possa finire presto e che si torni alla normalità e che questa esperienza serva da lezione a noi e a tutta l’ intera umanità e ci insegni a rispettare gli altri e il mondo che ci ospita. Non scorderò mai più la primavera 2020. La Pasqua è la resurrezione di Gesù dopo le sue sofferenze e il mio augurio è che con essa ci sia una nuova consapevolezza che porti ad apprezzare ma soprattutto a rispettare tutto ciò che abbiamo.