di Mattia Marciano-2^B
O Stagnaro è il termine volgare della parola “stagnaio” vale a dire colui che lavora lo stagno e altri oggetti di latta. Scoperto e adoperato sin dall’antichità, lo stagno era spesso confuso con un altro metallo assai conosciuto, il piombo.Il grande naturalista latino Plinio il Vecchio chiamava infatti “stannum” (da cui l’italiano stagno) una lega di argento e piombo, mentre lo stagno vero e proprio veniva chiamato piombo bianco, perché ritenuto una varietà di questo metallo.
Un tempo, si cercava di ridurre al minimo gli sprechi e risparmiare fino all’ultimo centesimo, infatti ciò che era rotto andava necessariamente riparato. Per questo esistevano tante figure apposite capaci di dar nuova vita agli oggetti deteriorati, tra cui appunto ‘o Stagnaro. ‘O stagnaroera un particolare artigiano che si aggirava con il suo inseparabile carretto tra le vie e le strade dei paesi e delle piccole città, pronto ad assolvere ai bisogni delle famiglie. Il compito dello stagnaro era quello di riparare utensili, pentole ed altri oggetti di rame che, con il passar del tempo, s’erano ossidati, ossia riportavano, in superficie, una patina colorata chiamata “verderame”. L’abile artigiano quindi, per eliminarla utilizzava lo stagno, che, essendo un elemento neutro, lasciava intatto il sapore degli alimenti senza rilasciare alcuna sostanza nociva. L’attrezzatura tradizionale dello stagnaro comprendeva una forgia, alcune pinze di diversa dimensione per afferrare le ciotole contenenti lo stagno fuso o per manipolare i pezzi arroventati sul fuoco, delle cesoie, alcuni punteruoli, martello, tenaglie, forbici e incudine. Per effettuare una corretta stagnatura, l’artigiano doveva seguire un procedimento lungo e minuzioso che, inevitabilmente, richiedeva molta pazienza ed attenzione. Gli oggetti solitamente erano consegnati dalle donne in mattinata e riconsegnati alle stesse dall’abile saldatore in serata.
La rivoluzione industriale e la conseguente nascita della mass production, cioè la catena di montaggio, hanno offuscato questo mestiere fino alla sua totale scomparsa. Eppure, fino a non molto tempo fa, lo stagnaro era conosciuto in tutto il paese per la sua preziosa funzione. Si può affermare che questa professione sia stata spodestata da quella che oggi noi conosciamo come ferramenta.