//DIARIO DI UN TEMPO SOSPESO n.17 –Andrea Romano di III B

DIARIO DI UN TEMPO SOSPESO n.17 –Andrea Romano di III B

di | 2020-04-14T11:09:50+02:00 14-4-2020 11:09|Alboscuole|0 Commenti
  –Caro diario, è dunque trascorso la giornata che tutti aspettavamo: il giorno di Pasqua, in cui si celebra la resurrezione di Gesù, si scartano le uova di cioccolato, si prepara il tortano, la pastiera e tanti altri dolci squisiti; il giorno in cui amici e parenti si incontrano, chiacchierano e mangiano alla stessa tavola i piatti tipici preparati con tanto amore. Purtroppo, vista la situazione attuale dell’epidemia da Covid-19 e le numerose ordinanze, quest’anno la Pasqua è stata diversa, perché le famiglie non hanno potuto incontrarsi, non si è potuto uscire a fare delle belle passeggiate sotto il sole, ormai tiepido e,cosa davvero triste, tanti bambini non hanno potuto scartare nemmeno un uovo, forse perchè alcune loro persone care si sono spente. Mentre i medici lavoravano e lavorano per la nostra salute rischiando la vita in ospedali strapieni, le città e le piazze di tutto il mondo sono rimaste vuote e silenziose . Sai, mi chiedo tanto come possa passare il tempo, oltre allo studio e a vedere la tv, che tra l’altro, parla sempre dello stesso argomento, anche se la situazione sta migliorando lentamente. Quando stai a casa e non sai cosa fare, il tempo sembra non passare mai: anche i minuti diventano eterni…. Questa mattina mi “sono concesso il lusso “ di alzarmi più tardi, mia madre è andata al lavoro e siamo rimasti solo io, mio padre e mio fratello. Ma che tristezza! Ho fatto colazione, mi sono lavato e poi ho videochiamato i nonni .Sai, ogni volta che mi sintonizzo con loro, ho l’impressione di non vederli da secoli : mi piacerebbe tanto riabbracciarli! Eppure oggi è Pasqua ma, sin dalle prime ore,mi è sembrato un giorno qualunque trascorso in casa. Mio fratello mi ha invitato a scartare le uova di cioccolato e io, fingendomi felice, ho iniziato a togliere i fogli che le avvolgevano. Dopo aver mangiato l’uovo, ho letto un po’ e, poiché mi annoiavo, ho cercato di inventarmi qualcosa per divertirmi e per passare il tempo. Abbiamo giocato allora a Monopoly, a Risiko, poi con le costruzioni ed un po’ di tempo l’ho anche dedicato allo studio. È arrivata poi l’ora di pranzo! E’ stato strano, silenzioso, non come quello festoso degli anni passati! . Devo ammetterlo diario, trascorrere questo giorno di festa con tanta malinconia, mi ha spezzato il cuore. Terminato il pranzo, la noia è iniziata a crescere,così ho invitato mio fratello e mio padre a non stare sempre davanti a quel telefono o pc ma a reagire, perché comunque è Pasqua, la vita va avanti e non si può vivere sempre a testa bassa per la noia… I due hanno concordato e, solo in quel momento,abbiamo iniziato a divertirci: abbiamo costruito una capanna con le coperte e i cuscini, abbiamo scherzato, ci siamo raccontati barzellette, abbiamo visto dei film e così abbiamo compreso che le piccole cose sono utilissime in una situazione del genere, per farci superare la tristezza della giornata. E dopo aver gustato l’ennesima fetta di pastiera, è tornata finalmente mia madre dal lavoro, facendoci la sorpresa di portarci in regalo altre due uova. Così si è concluso questo strano giorno di Pasqua in cui, pur rinunciando alle tradizioni, abbiamo scoperto il significato e il valore delle minime cose che pure possono dare la felicità. Piccole ma davvero grandi cose! A domani,amico mio