Il vero nome fu Edward Drummond, nonostante si presentasse come Edward Teach, ma conosciuto come Barbanera.
Nacque probabilmente a Bristol, in Inghilterra, tra il 1680 e il 1690. Alcuni autori, invece, indicano come sua città natale New York o Philadelfia, ma anche la California o la Danimarca. È certo che lasciò l’Inghilterra nel corso della sua adolescenza per recarsi nei Caraibi. In Giamaica servì su una nave corsara al soldo della regina Anna d’Inghilterra nel corso della Guerra di Successione Spagnola. Al termine della guerra, Barbanera si trasferì a New Providence, nelle Bahamas, ed entrò a far parte della ciurma di un altro famoso pirata ed ex corsaro: il Capitano Benjamin Hornigold.
Molto intelligente e astuto, Barbanera era stato ben educato in gioventù e sapeva leggere e scrivere. Divenne anche famoso per il suo debole per il gentil sesso. Si racconta che ebbe quattordici mogli, nonostante l’unico matrimonio legalmente riconosciuto sia stato con la quattordicenne Mary Ormond che fu anche la sua ultima sposa.
Fu al servizio di Hornigold, divenendone il braccio destro e, insieme a lui, il terrore dei Caraibi. Fu allora che si conquistò la fama di assassino sanguinario. L’ultima nave catturata fu la Concorde, una fregata da trecento tonnellate e ventisei cannoni che avrebbe dovuto essere comandata da Hornigold. Il vecchio capitano accettò la proposta di amnistia destinata ai pirati e Teach divenne il comandante della Concorde che rinforzò con cannoni e la ribattezzò “Vedetta della Regina Anna”.
Il periodo di massimo potere di Barbanera fu breve, dal 1716 al 1718, ma tutti i marinai e gli abitanti delle città costiere atlantiche nordamericane e caraibiche ne erano terrorizzati.. Aveva l’abitudine di assalire le navi mercantili al tramonto o all’alba, arrivando dalla parte buia del mare, per nascondere meglio la propria nave. Questo fatto accentuò notevolmente la sua fama di creatura infernale.
I pirati spesso vedevano in anticipo la nazionalità della nave da attaccare, così da poter alzare la bandiera di quel paese e avvicinarsi come amici.Subito dopo veniva issata la bandiera piratesca di Barbanera: lo scheletro su fondo nero.
Ben poche navi mercantili trasportavano veri tesori. Solitamente il loro carico era grano, melassa e rum, a volte utensili e munizioni. Il bottino veniva suddiviso tra la ciurma pirata e in genere il capitano e gli ufficiali superiori ne ricevevano quote più grandi.
Barbanera preferiva all’uso della forza la possibilità di incutere terrore ai suoi nemici, usando la “guerriglia psicologica” e lasciando di sé un’immagine che ha creato lo stereotipo del “pirata cattivo”.
Portava barba e capelli lunghi e tutto lo chiamavano Barbanera. La sua barba gli copriva due terzi del viso, in trecce legate da nastri neri. Si narra che, per rendere il suo aspetto ancora più spaventevole, durante gli abbordaggi legasse ai capelli brevi tratti di corda che lasciava bruciare, assumendo così un aspetto davvero infernale.
In una occasione avrebbe fatto riempire con fuoco e zolfo la stiva della sua nave allo scopo di creare un’atmosfera infernale, e avrebbe sfidato i suoi a una gara di resistenza in mezzo al fumo (ovviamente vincendo). Si dice che bevesse rum mischiato con polvere da sparo e che la sua barba fosse così lunga che egli se la attorcigliava attorno alle orecchie; che quando andava in battaglia si mettesse dei pezzi di miccia accesi sotto il cappello in modo da essere sempre avvolto da una fitta nuvola di fumo (particolare che rendeva il suo aspetto al tempo stesso bizzarro e spaventoso). I cronisti riferiscono che Barbanera “durante le azioni indossava una fascia intorno alle spalle con appese tre paia di pistole nelle loro fondine a modo di bandoliera” per portare in battaglia tre paia di pistole pronte all’uso, incrociate sul petto, a cui aggiungeva una sciabola e parecchi coltelli portati alla cintura.
Al contrario delle moderne rappresentazioni che si fanno dei pirati, egli comandò i suoi vascelli con benevolenza nei confronti dei suoi uomini e non vi sono rapporti nei quali si dice che abbia mai maltrattato o ucciso uno dei suoi prigionieri.
Si racconta che Barbanera non sia morto prima di aver subito 25 ferite, di cui 5 da arma da fuoco, e che il suo corpo abbia compiuto tre volte il giro della nave prima di inabissarsi. La testa mozzata del pirata venne infissa sulla punta della Pearl.
Nella sua carriera Barbanera aveva catturato quasi 140 navi. Alla sua morte aveva 38 anni.
E. Russo 1^H