di Michelangelo Suma Classe 1^ AE. – Il 26 maggio 1999 al Camp Nou di Barcellona si disputa la finale tra Manchester United e Bayern Monaco.
Lo United di Sir Alex Ferguson si schiera con un 4-4-2 con Schmeichel in porta , Neville , Johnsen , Stam e Irwin in difesa, a centrocampo Ryan Giggs, Bekham, Butt e Blonqvist, in attacco la coppia Cole -Yorke.
Il Bayern Monaco si schiera con Kahnn in porta, in difesa Matthaus, Babbel, Kuffour, Linke e Tarnat, a centrocampo Effemberg e Jeremies, in attacco Basler Zickler e Jancker.
Arbitra l’Italiano Collina. Il match parte con i tedeschi che controllano la gara e dopo sei minuti passano in vantaggio con una punizione di Basler che beffa Peter Schmeichel sul proprio palo.
La reazione da parte del Manchester non si fa attendere, ma gli attaccanti sono imprecisi e la difesa del Bayern è attenta ed efficace.
Si conclude quindi la prima frazione di gioco sullo 0 a 1. Nella ripresa gli inglesi fanno di tutto per recuperare il risultato, ma non ce la fanno. Ferguson allora manda in campo due nuovi attaccanti: Sheringham e Solskjaer. Al 91esimo su un calcio d’angolo lo United pareggia proprio con Sheringham che ribadisce in rete sotto misura.
I Reds ci credono e al 93esimo hanno la possibilità di battere un calcio d’angolo. Dopo la battuta in mischia arriva il clamoroso sorpasso grazie al gol di Solskjaer. Incredibile! Negli ultimi due minuti il Manchester United aveva completamente ribaltato il risultato proprio con i subentrati.
Per tale risultato finale lo United può finalmente alzare al cielo la Champions League. Questo ci fa capire che nel calcio tutto è possibile! Proprio per questo bisogna giocare in tutta la partita. In più ci fa capire che ogni decisione, se azzeccata, può cambiare il corso degli eventi.