Scarciolla Consiglia – Io sono Andra e ho una sorella,Tatiana, detta generalmente Tati.
Siamo due sorelle ebraiche e viviamo a Fiume con Giovanni Bucci, nostro padre, e Mira Perlow, nostra madre. Una notte come sempre la mamma ci faceva dare il bacio sul quadro del papà promettendoci che presto sarebbe tornato. Tutto a un tratto, nel cuore della notte, entrarono dei soldati in casa e iniziarono a metterla sottosopra. Dopo ci portarono su un furgone grandissimo senza sedili. Il viaggio sembrava immenso, non finiva mai. Alla fine del viaggio, ci portarono in una stanza dove alle donne rasavano i capelli e tatuavano le braccia di bambini e di adulti con un numero. Non potevo crederci, avevamo perso il nostri nome!! Eravamo diventati tanti numeri!!!
Oltre al nome, avevamo perso anche tutti i diritti. Ci facevano mangiare del cibo orrendo. Dormivamo in un letto duro e freddo. Fortunatamente diventammo simpatiche ad una kapò, che ci disse che sarebbe venuto un uomo con una veste bianca a domandarci: “Chi vuole rivedere la mamma?”. Lei ci disse di dire di no, perché era una trappola. In seguito sapemmo che con i bambini che accettarono fecero degli esperimenti terribili e poi li uccisero schiacciando e calpestando i loro corpi.
Non sapevamo perché tutta questa violenza contro di noi.
Fortunatamente siamo sopravvissute a questo terribile sterminio e al campo di concentramento di Auschwitz. Ma non possiamo dimenticare e VOI LETTORI NON PERMETTELO MAI, perché “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” come diceva Primo Levi.