Di Alessia Salvemini classe II sez. L
Qual è il modo peggiore per iniziare il 2020 per gli amanti dei libri? Ovviamente con la chiusura di librerie o biblioteche. Infatti, è di questo che parleremo oggi, della sempre più frequente chiusura di librerie in Italia.
Proprio a Roma il 2020 ha annunciato la chiusura di un caposaldo della cultura letteraria: LA FELTRINELLI INTERNATIONAL. L’anno non inizia di certo meglio nelle altre città italiane, poiché a Milano chiude la libreria all’interno dell’ospedale Niguarda, a Torino la libreria Comunardi è stata sfrattata per aprire un supermercato.
Ma perché le librerie chiudono?
Questa è stata la domanda che tutti i lettori italiani si sono posti. In Italia, infatti, negli ultimi anni sono 2300 le librerie che hanno chiuso i battenti. Non è semplice comprendere il motivo per cui le librerie hanno difficoltà, poiché non vi è una risposta univoca. Si tratta, infatti, di una serie di fattori che porta al declino dei diversi punti vendita: lettori sempre più scarsi, la presenza di libri in formato digitale e infine la possibilità di acquistare libri anche online.
Da tempo si attende l’approvazione al Senato della Legge Sul Libro, che potrebbe dare una “nuova spinta” al mercato: consiste, tra le altre cose di prevedere un abbassamento dal 15% al 5% del limite massimo di sconto applicabile e che non andrebbe di certo a favorire il lettore.
Le numerose librerie che chiudono sono soprattutto un danno sociale, culturale ed emotivo per i lettori. La loro progressiva chiusura, la cui notizia è arrivata finalmente sui giornali e sui social, è una grave ferita per la cultura del nostro paese.
Voi che ne pensate?
Secondo me, i libri devono essere utilizzati, oltre che per scopo culturale, per entrare quindi in possesso di un linguaggio molto forbito, anche per dare un po’ di tregua al cellulare. Purtroppo l’invenzione di libri in formato digitale, o persino la vendita di libri online, hanno fatto sì che l’utilizzo del cellulare sia aumentato ancora di più, provocando non solo il non lavoro delle librerie e la loro definitiva chiusura, ma anche il dispiacere per i pochi lettori rimasti nel nostro Paese.