Erano le 21:40 del 13 Novembre 2015, a Parigi, centinaia di persone stavano assistendo ad un concerto di un gruppo rock al Bataclan, quando dei terroristi, irruppero nel teatro, sparando contro la folla.
Caos. Centinaia di persone cercavano di evacuare il locale, mentre altri tentavano di scappare sul tetto. Sembrava l’inferno.
Tutto questo ci è documentato tramite delle riprese di Daniel Psenny, un giornalista, rimasto ferito successivamente al polpaccio sinistro, da un proiettile vagante.
In quella sera ci furono altre sparatorie, determinando esplosioni di vite e trasformando Parigi in un mare di sangue e di lacrime, distruggendo vite e sogni di decine di persone causando la morte di 137 vite.
Un popolo da sempre ribelle in difesa dei propri diritti, adesso sembrava chinato ai piedi di chi covava un odio radicato, distruggendo il loro principale ideale: ‘LA LIBERTÀ’, come ci ricorda un verso della marsigliese “Liberté, liberté chérie”.
Ci volle molto tempo prima della ripresa totale della Francia ma, nel frattempo, un’altra zona fu presa di mira: il Belgio.
Erano circa le 8:00 del mattino a Bruxelles quando due esplosioni partirono dall’aeroporto: una nei pressi dei banchi di accettazione delle compagnie aeree, ed un’altra presso una caffetteria Starbucks.
In seguito un’altra esplosione fu protagonista sul vagone centrale del convoglio della metropolitana.
Furono attimi di paura, di imprecazioni e preghiere, la gente urlava: “we willen terug naar onze families, weg van deze plek”.
Superata la paura, vinse la rabbia nei confronti delle autorità che non erano riuscite a catturare gli attentatori, già sospetti da molto tempo. Il bilancio fu di 32 morti.
Mentre la Francia cercava di rialzarsi, un altro colpo le fu inflitto nel cuore della sua Costa Azzurra: Nizza.
Il 14 Luglio del 2016 migliaia di persone si trovavano lì per la ricorrenza dell’anniversario della rivoluzione francese e stavano assistendo ai festeggiamenti sulla Promenade Des Anglais quando un autocarro si scagliò ad alta velocità sulla folla, investendo centinaia di persone.
Ci fu panico generale. La corsa proseguì per 1847 metri mentre il conducente sparava all’impazzata, rallentato solamente dall’intervento di un uomo.
Il tutto è stato ripreso da Richard Gutjahr, un giornalista tedesco. La corsa si arrestò alle 22:50 circa. Ci furono 86 vittime.
Una sorte simile l’ebbe Berlino, successivamente si prese nota che non c’era certezza se fosse stato un attentato.
Per i successivi anni l’Europa, ha convissuto con uno stato di allerta perenne. Ci sono stati altri attentati ma di piccola misura; ad oggi, il più recente ha localizzazione a Londra.
Il 26 Novembre 2019 un uomo si scagliò con lama alla mano sul London Bridge contro chi gli capitava a tiro; la triste sorte è ricaduta su due giovani ragazzi. In seguito, anche l’aggressore venne ucciso.
Tutti questi attentati hanno come madre l’attacco alle torri gemelle dell’11 Settembre 2001.
Fu un evento devastante, che ha sconvolto e continua a sconvolgere l’intero mondo. Ci furono 2996 vittime, altre moriranno nei mesi ed anni successivi a causa dei gas rilasciati nell’ambiente dopo l’esplosione.
La matrice di tutto questo orrore è l’ISIS, un’organizzazione, che viene definita come una fascia di estremisti della religione islamica.
Questi conflitti provengono da fattori politici ed economici ma cercano di camuffare il loro odio attraverso la religione, ma quando qualcuno usa la religione come fonte del proprio odio non bisogna ascoltarlo, in quanto l’odio non deriva dalla religione bensì dalla PAURA.
Paura intesa come paura del diverso, grazie alla quale nascono le maggiori fonti di odio come il razzismo e/o l’omofobia, e dei diversi modi di agire, di un qualcosa di cui non si ha controllo.
In un mondo in cui l’odio va a pari passi con l’ignoranza ed è l’artefice delle maggior parti delle azioni, la gente cade, arrendendosi ai suoi piedi smettendo di credere nel bene.
In un mondo in cui si pensa che le nostre azioni non abbiano un seguito dobbiamo ricordarci che come l’odio è capace di avanzare e risucchiarci in questo vortice, anche l’AMORE è capace, se voluto fortemente, di sopraffare l’odio.
Grazia Pia Garofalo Esposito 3I