Di Redazione
La scuola è sicuramente il principale luogo dove si impara, tra le altre cose, a ridimensionare la propria individualità, a scendere a patti con gli altri e a cogliere la bellezza dello stare e viverne insieme. Ci sono diverse modalità con cui si perseguono e raggiungono questi obiettivi che porteranno gli studenti di oggi ad essere dei futuri buoni cittadini, rispettosi della comunità. Uno dei modi più efficaci e divertenti è sicuramente far parte di un coro.
La musica offre da sempre numerosissime possibilità di crescita sia essa individuale che collettiva: permette di cogliere e dare voce a propri moti interiori non sempre esprimibili in un filo ordinato di parole, avvicina e unisce in una voce sola individui tra di loro sconosciuti e che grazie alla musica possono scoprire di avere delle affinità.
Il coro, in modo particolare, è quel luogo dove si può imparare ad utilizzare in maniera efficace lo strumento “voce”, i componenti devono costantemente esercitarsi ad ascoltarsi a vicenda, a non prevaricare con la propria voce quella degli altri ed essere di conseguenza complementari: essere quindi un gruppo che canta insieme e non tante singole voci disgiunte.
Graziano Santovito, professore di musica presso la scuola secondaria di primo grado P.N.Vaccina, direttore del coro di alunni dello stesso istituto scolastico insieme al professor Gianpiero Grilli, spiega come l’attenzione alla vocalità permetta anche di avere cura della pronuncia, di lasciare da parte le cadenze dialettali; si impara a capire come si deve cantare sulle vocali, come evitare le vocali aperte per poter spingere il suono in avanti e a come cantare il meno possibile con la gola preferendo invece il “cantare di testa”.
I due insegnanti guidano un gruppo numeroso di alunni di prima e seconda media che liberamente hanno deciso di prendere parte a questo progetto di potenziamento musicale, fortemente voluto dalla dirigente della scuola Francesca Attimonelli. Nonostante il gruppo di alunni abbia iniziato a frequentare il progetto solo a Novembre dello scorso anno, il coro della Vaccina ha già avuto occasione di esibirsi nella cattedrale di Andria il 14 Dicembre in occasione della terza edizione di “Dio si fa bambino”, organizzata dalla sezione andriese dell’associazione AIMC (Associazione Insegnanti e Maestri Cattolici) con brani della tradizione natalizia e spiritual a più voci. È stata questa un’occasione che ha permesso agli alunni di fare i conti con delle forti emozioni: paura ed entusiasmo, ma che ha anche consentito loro di sentirsi orgogliosi e soddisfatti di se stessi.
Questo è quanto ha affermato Nicola: uno dei più giovani membri del coro frequentante una prima classe dell’istituto.
Nicola racconta di avere già vissuto un’esperienza di coro alla scuola elementare, e si sente quindi in grado di comprendere il valore degli insegnamenti dei professori Santovito e Grilli.
Partecipare al coro permette a questo giovane alunno di rilassarsi, di “sfogarsi” e di fare delle nuove conoscenze.
Paradossalmente Nicola dice: “Qui impariamo a fare silenzio e a fare attenzione ai segnali degli insegnanti, ai crescendo, ai diminuendo. Cantare non è solo un gridare per far crollare le chiese. È piuttosto seguire un giusto percorso per arrivare con la voce al cuore di chi ci ascolta”.