Di Elena Carbutti – Classe II sez. L
In occasione degli open day, avvenuti domenica 15 dicembre 2019 e giovedì 9 gennaio 2020, la scuola Padre Nicolò Vaccina ha aperto le sue porte, tra laboratori e divertimento, a genitori e ragazzi. Appena si oltrepassava la soglia, ci si ritrovava in un mondo ovattato e protetto, che per molti alunni e ragazzi è e diventerà una seconda casa. Vedendo i bambini di 5^ elementare guardarsi intorno spauriti non ho potuto fare a meno di ricordare l’open day durante il quale ero entrata per la prima volta in quelle aule affollate, che mi spaventavano e mi incuriosivano al tempo stesso: i lavori, i professori, gli ambienti non sembravano, però, tanto terribili quanto vengono descritti. Frequentare la scuola Vaccina significa, per me, fare parte di una famiglia allargata e questa sensazione è consolidata dalla partecipazione ai laboratori. Nelle aule non si studia solo la grammatica o la geografia, ma si ride, si scherza, qualche volta, si piange anche, si cade e si viene aiutati a rialzarsi, si cresce e si migliora, si sta con gli altri e si impara, in un certo senso, ad affrontare la vita… Questo è la scuola Vaccina e questo si è cercato di trasmettere ai ragazzi durante gli open day. Il 15 dicembre e ieri, la scuola fremeva di attività e laboratori: vi era il laboratorio di italiano, dove, con le professoresse De Palma e Strumiello, era possibile entrare nel vivo delle attività svolte in ambito storico-testuale e digitale dagli studenti, in occasione dell’uscita didattica al Monumento dei Caduti; il laboratorio di matematica, con il professor Bartoli, in cui ci si immergeva nella matematica e la geometria “internazionali”; il laboratorio di scienze, con i vari esperimenti sulla densità dei liquidi e sulle cellule; le varie dimostrazioni pratiche di educazione fisica; il laboratorio di francese; il laboratorio di inglese, dove, con le professoresse Scaringi e Inchingolo, si approfondiva il progetto Erasmus; il laboratorio di arte dei professori Di Corato e Piccolomo, in cui si ammiravano le splendide opere d’arte realizzate dagli studenti; il laboratorio di giornalismo, dei professori Pellecchia e Di Ruvo, dove si ripercorreva un po’ la storia del giornale cartaceo della scuola e del rispettivo sito online: la Vaccina Web. Questo è stato uno dei miei preferiti, facendo parte del giornalino scolastico: qui, oltre a migliorare il mio modo di scrivere, ho imparato a considerare il foglio bianco un’opportunità e che dalla penna non deve uscire solo l’inchiostro, ma anche le nostre emozioni e sensazioni. Partecipare al giornalino è come fare parte di una vera e propria redazione e spero sia così per tutti quelli che ne faranno parte in futuro.
In questa scuola, ci vengono offerte moltissime opportunità per crescere e migliorare e sta a noi dare il massimo per poterle cogliere al volo e trasmettere tutto ciò ai futuri iscritti… Tutti i ragazzi che ieri, così come il 15 dicembre, si trovavano a scuola, erano lì, perché volevano prendere parte alle attività e trasmettere quanto sia speciale questa scuola per noi che la frequentiamo.