Queste attrezzature hanno rilevato che i costruttori greci usarono due tipologie diverse di marmo travertino: uno più morbido e malleabile per le colonne, ed un altro per il resto della struttura. Una tecnica che richiama chiaramente costruzioni antisismiche dove una parte più “mobile” fa da cuscinetto assecondando le scosse. “Questa ricerca – aggiunge il direttore – è un punto di partenza, i risultati emersi vanno al di là di ogni aspettativa e documentano una tecnica sofisticata”
L’età antica ha visto la nascita di tecniche e stili ai quali, ancora oggi, ci ispiriamo, specialmente nel campo dell’architettura.
Dai recenti studi è emerso, che il tempio di Nettuno di Paestum è stato costruito in modo tale da resistere ad una forte attività sismica. Il territorio campano è sempre stato soggetto ai terremoti, quindi non stupisce che gli antichi coloni greci abbiano pensato di prevenire catastrofi. Stupisce invece che avessero conoscenze adeguate per farlo.
A parlarne è stato Gabriel Zuchtriegel, direttore dell’intero complesso archeologico della città. La scoperta si è raggiunta grazie a ricerche, coordinati dal professore Luigi Petti, del dipartimento di Ingegneria civile dell’università di Salerno, in collaborazione col professor Uwe Dorka, dell’Istituto di ingegneria delle costruzioni dell’università di Kassel. Si tratta in pratica, di alcuni sensori posti all’interno del colonnato e della parte superiore della struttura.
La Porta Lorella 1H
CALIENDO LEONARDO 1H