//L’Iran lancia missili su basi americane in Iraq

L’Iran lancia missili su basi americane in Iraq

di | 2020-01-08T20:38:58+01:00 8-1-2020 20:38|Alboscuole|0 Commenti
L’Iran ha lanciato nella notte decine di missili balistici contro due basi in Iraq che ospitano truppe americane. Sembra l’inizio delle rappresaglie promesse dopo l’uccisione del comandante Qassem Soleimani. Le Guardie rivoluzionare hanno subito rivendicato l’attacco. «La fiera vendetta – hanno scritto in un comunicato sul loro canale di Telegram – è cominciata». Funzionari americani hanno confermato che l’Iran ha lanciato «più di una decina di missili balistici». La Nato conferma che non ci sono vittime fra le truppe alleate. Il che rende la rappresaglia più che altro simbolica. Anche i danni sarebbero molo limitati. Il lancio di missili arriva dopo i tre giorni di lutto e le esequie del generale Soleimani, che ha visto la partecipazione di “sette milioni di persone” in tutto l’Iran. Tutte le autorità civili e militari hanno promesso “vendetta”.
L’Iran ha attaccato alla stessa ora della morte di Soleimani L’attacco iraniano alle due basi americane in Iraq è iniziato all’1.20 di notte ora locale, la stessa ora in cui è stato ucciso il generale Qassem Solleimani. Al momento non risultano persone colpite tra le forze Nato. Nella base di Erbil sono presenti anche militari italiani che sarebbero dunque tutti illesi: il personale del contingente militare italiano si è radunato in un’area di sicurezza e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Germania e Australia hanno confermato che non ci sono colpiti tra le loro truppe. Alcuni media iraniani hanno parlato di «80 vittime negli attacchi», con intento propagandistico. Ma in realtà non ci sono state vittime neppure tra le fila dei militari iracheni, come ha confermato l’esercito di Baghdad. Poco dopo il presidente americano ha pubblicato un tweet: «Va tutto bene! Missili lanciati dall’Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Finora va bene!” Intanto a Washington si è riunito il consiglio per la sicurezza nazionale. Pelosi: «Il mondo non può permettersi una guerra» «Il mondo non può permettersi una guerra». Lo scrive su Twitter la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, in un messaggio in cui chiede all’Iran il cessate il fuoco ma critica anche l’amministrazione di Donald Trump. “Dobbiamo assicurare la salvezza dei nostri militari, incluso il mettere fine alle inutili provocazioni da parte dell’amministrazione e chiedere che l’Iran cessi le sue violenze». Il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha però gettato acqua sul fuoco e precisato che l’Iran aveva «condotto e concluso» rappresaglie «proporzionate». Ma l’Agenzia federale dell’aviazione americana (Faa) ha proibito ai velivoli civili americani il sorvolo di Iraq, Iran e del Golfo persico. Le quotazioni del greggio sono schizzate in alto del 4,5 per cento sui mercati asiatici. Il primo a commentare l’attacco missilistico è stato Ali Khamenei, guida suprema della Repubblica islamica. Ha detto che l’Iran «ha dato uno schiaffo agli Stati Uniti» ma che non è «ancora abbastanza». Anche il presidente Rohani ha scelto la linea dura indicata dalla guida suprema Khamenei. Ha parlato subito dopo e ha detto che gli Stati Uniti possono aver «tagliato» le mani del generale Qassem Soleimani, ma l’Iran «taglierà le gambe» agli Usa nella regione. Nella base di Erbil si trova una parte consistente dei circa mille militari italiani attualmente presenti in varie località dell’Iraq. I militari italiani presenti ad Erbil sarebbero al momento circa 400, di cui 120 istruttori. La Spagna ha comunicato il ritiro della «maggior parte» delle sue truppe. Caiafa Luigi 1^H Minutiello Valeriano 1^H