//UN POMERIGGIO AL MUSEO

UN POMERIGGIO AL MUSEO

di | 2019-11-22T20:00:19+01:00 22-11-2019 19:58|Alboscuole|0 Commenti
Nato agli inizi dell’800 con una chiara funzione didattica, sull’impulso di Giuseppe Maria Giovene, il Museo della Diocesi di Molfetta- Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, guidato dal Vescovo Mons. Domenico Cornacchia documenta visibilmente il percorso fatto lungo i secoli dalla Chiesa nella liturgia, nella Catechesi, nella cultura e nella carità. Il Museo fornisce diverse sezioni: quella dedicata ai reperti archeologici, la sezione dedicata ai paramenti sacri, un lapidarium e una sala dedicate alle sculture in legno. Al primo piano è situata la biblioteca del Seminario Vescovile, nella quale sono presenti testi sacri molto antichi; al secondo piano è presente “La Sala del Tesoro” e infine la Pinacoteca. La prima “tappa” del museo ci introduce appunto nella sala archeologica, dove possiamo ammirare reperti provenienti da varie campagne di scavo effettuate nel Pulo di Molfetta e in altri siti archeologici circostanti. Una sezione del museo è dedicato ai paramenti sacri, ovvero agli abiti liturgici indossati dai Vescovi della Diocesi di Molfetta. Gli abiti sono disposti in ordine cronologico: dai più antichi risalenti alla metà del 1600 a quelli più attuali, tutti originali. L’abito più antico è appartenuto al Mons. Giacinto Petronio che fu un Vescovo Domenicano e che fondò a Molfetta la chiesa di San Domenico e il Convento. Le decorazioni nella prima fase sono principalmente floreali e venivano ricamate a mano con fili d’oro e d’argento. Nella parte superiore dell’abito ogni vescovo faceva ricamare il proprio stemma personale sulle spalle poiché durante la celebrazione della messa potesse essere più visibile. Proseguendo il percorso si arriva al lapidarium, una sala dove sono conservati dei frammenti di sculture. Sono presenti anche frammenti decorativi provenienti dal Duomo di Molfetta, perché nel corso del tempo la chiesa ha subito dei rimaneggiamenti e alcune parti della stessa sono state eliminate e situate appunto nel museo. Inoltre sono presenti due sculture di pietra, una di San Corrado e l’altra di San Nicola, risalenti al 1700 e realizzate da un artista giovinazzese. Inizialmente le due statue dovevano essere collocate sotto l’Arco della Terra, ovvero l’arco che dà accesso a Molfetta Vecchia; successivamente furono spostate e posizionate davanti all’ingresso principale del Duomo. Il museo dispone di due sale dedicate alle sculture realizzate in legno; la prima sala contiene un riferimento alla passione e morte di Gesù e conserva antiche statue processionali del sabato santo molfettese, che venivano utilizzate per le antiche processioni prima che lo scultore Molfettese Giulio Cozzoli fosse incaricato di sostituire tutte queste antiche statue con nuove sculture. Le statue di Cozzoli sono state realizzate tutte in cartapesta: la Veronica, la Pietà, Santa Maria Cleofe, San Giovanni, Santa Maria Salomè, San Pietro, l’Addolorata. La Biblioteca del Seminario Vescovile, realizzata tra il 1837 e il 1844, che attualmente custodisce circa 47.000 opere, è ad indirizzo teologico-umanistico, costituita dai fondi librari dell’ex Collegio dei Gesuiti e dell’ex Studio dei Domenicani oltre che dalla stratificazione di fondi librari eterogenei, provenienti dalle varie donazioni succedutesi nel tempo. Considerevole è il fondo manoscritti e il fondo antico composto da incunaboli e da oltre duecento cinquecentine, accanto ad edizioni del Seicento e Settecento. A completare il percorso è la Pinacoteca nella quale sono esposte opere comprese tra il XVI e XVIII secolo, a firma di grandi artisti quali Marco Cardisco, Francesco Cozza, Bernardo Cavallino, Corrado Giaquinto, Nicola Porta e altri della “scuola napoletana”. Di non poco interesse sono anche la Sala del Tesoro che espone apparati e vasi sacri per la liturgia; la sezione della scultura contemporanea dell’artista molfettese Vito Zaza; l’antica Cappella del Collegio dei Gesuiti, oggi Auditorium, riprogettata nell’Ottocento dall’arch. de Judicibus e arricchita dai dipinti murali di Michele Romano. Ottavia Andriani Erika Azzollini Mariapia Luigia Turci – 2^ Ag