di Luna Fagarazzi Classe 1^ B. –
Il personale educativo della nostra Scuola in questo anno scolastico ha programmato organizzando nel mese di novembre le uscite didattiche delle tre Classi Prime in una località storica che si rifacesse su di una parte del programma didattico e precisamente sul Medio Evo. La città prescelta è stata una cittadina collocata tra i Colli Euganei che ha anche origini romane.
Montagnana è una cittadella fortificata che conta 9000 abitanti tra cui 1000 dentro le mura.
Per cominciare vediamo l’origine etimologica del nome.
Montagnana deriva dai termini latini “MOTTA” cioè “piccola altura” e “AENIANA” cioè “mansio” = stazione di posta lungo una strada romana.
Questa città risulta essere nota perché dista a soli pochi chilometri da città che un tempo furono importanti come: Padova, Vicenza e Verona. Per questo motivo, purtroppo era sempre in guerra.
Una data importante per la storia di questa Città è l’anno 1242. In quell’epoca c’era la rivalità fra Guelfi e Ghibellini: i Guelfi erano al servizio del papa, mentre i Ghibellini erano al servizio dell’imperatore. Montagnana era Guelfa.
L’imperatore perciò decise di conquistare Montagnana e per riuscirci mandò Ezzelino da Milano, che era soprannominato per la sua crudeltà “il diavolo”.
La Città Montagnana, per difendersi dagli attacchi esterni, e quindi anche dai Ghibellini di Ezzelino, scavò un fossato attorno alle mura. I Ghibellini però riuscirono a passare riempiendo di terra il fossato.
I Guelfi, visto il fallimento di questa difesa, iniziarono a lanciare frecce incendiarie che non si spegnevano con l”acqua ma con un acido.
In quel tempo gli acidi erano rari allora i Ghibellini usarono l’urina che si è rivelò utile anche per difendere le torri mobili che costituivano le loro macchine da guerra.
I Montagnanesi allora le difesero ricoprendole di cuoio impregnato nell’urina. La torre più fortificata constava di otto piani e, in certi punti, serviva come ponte levatoio per passare ed entrare in città.
Per proteggere la città c’erano anche le porte barricate con saracinesche che quando venivano chiuse chi era dentro restava dentro e chi era fuori restava fuori.
Tuttavia, nonostante le difese, i Ghibellini, riuscirono a conquistare Montagnana. Come ci riuscirono? Prima le diedero fuoco e, dopo, rientrarono con le truppe per ricostruirla.
La nostra uscita didattica è iniziata proprio con la visita di queste mura e seguita con un gioco a quiz. La nostra guida che ci ha raccontato ciò che ho descritto nelle righe precedenti si chiama Vincenzo.
Una cosa interessante è che, finito il nostro tour, dovevamo andare in un posto per mangiare e le indicazioni per andarci ce le ha date proprioVincenzo, ma ci siamo persi, il rimedio? Quello più ovvio per noi ragazzi di oggi: il GPS sul telefono del prof.
Arrivati al posto indicato ci siamo anche comprati una riserva di caramelle e chewing-gum.
Un’altra cosa che nessuno si aspettava è che in gita abbiamo potuto usare i telefonini! durante il percorso in pullman ci siamo fatti molte risate e divertiti molto.
Devo aggiungere che a me è piaciuto tanto anche il laboratorio sull’affresco, ma ero molto imbranata perché mi si incastrava sempre la cazzuola nell’intonaco.
Il laboratorio consisteva nel ricoprire il retro di una piastrella con l’intonaco di malta fatto da noi, e poi dopo aver segnato col punteruolo i contorni di un disegno ognuno di noi lo doveva dipingere con dei colori a tempera.
Alla fine la piastrella dell’affresco è stata inserita in un cartone di pizza e l’abbiamo portata a casa a ricordo dell’esperienza vissuta,
Queste sono state le cose più interessanti del 9 Novembre 2019!