Il Mont Saint-Michel è un isolotto tidale ( è un’isola collegata al continente o ad altra isola più grande da, una banda sabbiosa che periodicamente viene ricoperta dalle acque durante l’alta marea) situato presso la costa settentrionale della Francia, sul quale venne costruito un santuario in onore di San Michele Arcangelo.
Attualmente costituisce il centro naturale del comune di Le Mont-Saint-Michel (dipartimento della Manica, regione amministrativa della Normandia); un trattino permette di differenziare tra il comune e l’isolotto: secondo la classificazione ufficiale dell’INSEE l’unità amministrativa si chiama (Le) Mont-Saint-Michel, mentre l’isolotto è chiamato Mont Saint-Michel.
Questa zona è ricca di strati di combustibile fossile alternati a sabbia calcarea (gusci di conchiglie tritati).
La notevole architettura del santuario e la baia nel quale l’isolotto sorge con le sue maree ne fanno il sito turistico più frequentato della Normandia e uno dei primi dell’intera Francia, con circa 3.200.000 visitatori ogni anno; i numerosi immobili che sorgono sono individualmente classificati come monumenti storici e l’intero sito è nel suo insieme classificato come tale dal 1862.
Dal 1979 fa parte dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO.
La baia in cui sorge l’isolotto roccioso è soggetta al fenomeno delle sabbie mobili, descritte da Victor Hugo, ma è soprattutto nota per l’eccezionale ampiezza delle maree (circa 14 metri di dislivello) che, anche a causa dell’andamento piatto, montano con grande rapidità (si dice con la velocità di un cavallo al galoppo): questo ha causato talvolta annegamenti e più di frequente disagi per le automobili lasciate parcheggiate troppo a lungo nelle parti più basse. Le maree della baia hanno molto contribuito alla debolezza del monte rendendolo accessibile al minimo della bassa marea (via terra) o al massimo dell’alta marea (via mare).
La diga di accesso al Mont Saint-Michel, costruita nel 1880, trattiene la sabbia e aggrava l’insabbiamento della baia, rischiando di far perdere alla roccia la natura di isola: per impedirlo è stata prevista la sua sostituzione con passerelle sospese. Secondo alcuni calcoli il Monte, senza interventi, si sarebbe ritrovato di fatto annesso alla terraferma attorno al 2040.
La leggenda racconta che l’arcangelo Michele nel 709 apparve al vescovo di Avranches chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché San Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il cranio di Sant’Auberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches. Il monte cambiò quindi nome in Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer.
Un’altra leggenda racconta che esisterebbe una “linea energetica” in collegamento tra Mont Saint Michel, la Sacra di San Michele in Val di susa e Monte Sant’Angelo sul Gargano.
Nell’antichità Mont Saint Michel, quando non era ancora invasa dal mare, fu sede di tribù celtiche e il santuario era dedicato al dio gallico del Sole.
Con l’arrivo del Cristianesimo un primo oratorio fu dedicato a Santo Stefano e un altro a San Sinforiano.
I conti di Rouen, poi duchi di Normandia, dotarono riccamente i religiosi che le precedenti incursioni dei Normanni avevano fatto fuggire. Mont Saint Michel aveva inoltre acquisito valore strategico con l’annessione al ducato di Normandia.
Il duca Riccardo I (943-996) nel corso dei suoi pellegrinaggi al santuario rimase indignato dal lassismo dei canonici e ottenne dal papa Giovanni XIII una bolla che gli dava l’autorità di riportare l’ordine nel monastero e fondò una nuova abbazia benedettina nel 966, con monaci provenienti da Saint Wandrille.
La ricchezza e la potenza di questa abbazia e il suo prestigio come centro di pellegrinaggio durarono fino al periodo della riforma protestante. Un villaggio si sviluppò ai piedi del santuario per dare accoglienza ai pellegrini.
Durante la guerra dei Cent’anni l’abbazia si fortificò contro gli Inglesi con una nuova cinta muraria che circondò anche la cittadina sottostante. L’abbazia benedettina fu edificata a partire dal X secolo con parti che si sono sovrapposte le une alle altre negli stili che vanno dal carolingio al romanico al gotico.
A causa dell’intensificarsi dei pellegrinaggi si decise di ingrandire l’abbazia edificando una nuova chiesa al posto di altre costruzioni abbaziali, che furono spostate a nord della chiesa antica.
Oggi il santuario è meta di pellegrinaggio e di turismo religioso.
Nicolò Miglio – Giuseppe Nardella- Lucia Sarto- Francesco Gammarota 2^i