Di Marilù Fuzio – Classe II H
Luigi, Stefano e Rocco sono i tre bulli protagonisti della storia narrata da Victor Rambaldi nel suo libro “Gli sbullonati” pubblicato dalla Casa editrice Marco Derva/Loescher.
Ambientato a Castellazzo di Sopra, un piccolo paese in collina, il racconto si snoda tra atti di forza e prepotenza nei confronti soprattutto di Flavio, lì, per trascorrere le vacanze dalla prozia Imelda.
Il leader dei bulli è Rocco, un ragazzo dalla corporatura massiccia, alto più della media, capelli a spazzola, sguardo da macho, con una famiglia poco presente alle spalle, che dà poco peso a ciò che succede nella vita quotidiana del proprio figlio.
Alla fine i tre da bulli si ritroveranno “sbullonati”, perché Rocco e i suoi compagni impareranno un’importante lezione di vita grazie ad una gara con le bici, organizzata dalla zia, per smascherare i persecutori. I ragazzi si scusano e Rocco davanti ai suoi genitori promette a Flavio di non umiliarlo più.
Il tema più importante trattato è quello del bullismo, un atto di violenza sia fisica che verbale compiuto da uno o più individui ai danni di altri.
L’autore attraverso la storia invita i ragazzi a riflettere sul fatto che le prime vittime del fenomeno chiamato – bullismo – sono proprio i persecutori, in quanto hanno bisogno di sentirsi importanti contro la propria debolezza.
I bulli sono ragazzi come tanti, non cattivi, ma con tanta tristezza dentro. Questi vogliono sentirsi forti e dimenticare situazioni poco piacevoli, che stanno vivendo o che hanno vissuto, per cui mostrare di non avere paura è un ottimo rimedio, per farli smettere.
Un vecchio proverbio africano, ricorda la zia Imelda a tutta la comunità presente alla gara, dice: – Ci vuole un villaggio, per crescere un bambino -.
E’ importante che ciascuno sia esempio positivo, perché le nuove generazioni possano crescere civili e responsabili.
Il libro è risultato semplice nel linguaggio, incalzante nel ritmo; è un testo piacevole, che tutti i ragazzi in età adolescenziale dovrebbero leggere.