di Giada Panunzio –
Il 6 novembre del 1992 venne assassinato Giovanni Panunzio mentre sulla sua “Y 10” percorreva via Napoli, i killer gli hanno sparato più colpi di pistola, colpendolo alle spalle, al polso sinistro e alla gola.
Ma perché ricordiamo Giovanni Panunzio?
Giovanni Panunzio nasce a Foggia nel 1941 e prestissimo resta orfano di padre, tanto che sin da piccolo inizia a lavorare. A nove anni distribuisce il pane tra le case del centro storico di Foggia. In seguito lavora come muratore nei cantieri e apprende subito il mestiere. A diciotto anni si innamora di Angela, la donna che sposa e dal cui amore sono nati i quattro figli. Panunzio aveva denunciato tutto e aveva acquistato macchine blindate e giubbotti antiproiettile per i suoi cari, ma non si era piegato alle minacce. Il suo coraggio lo ha pagato con la vita.
Proprio oggi nell’aula magna dell’Università degli Studi di Foggia l’imprenditore è stato ricordato durante un incontro in cui hanno dato il loro contributo Giovanna Belluna Panunzio e Antonio Belluna. All’incontro hanno partecipato varie scuole e tra queste proprio alcune classi del Blaise Pascal e hanno avuto l’opportunità di assistere ad alcune letture da parte dell’attore e regista Pino Casolaro, un monologo da parte di Stefano Corsi che interpretava proprio Giovanni Panunzio e ha fatto rimanere a bocca aperta docenti e alunni; immancabili le parole da parte della nuora di Panunzio, Giovanna Belluna, che dice di avere speranza nelle generazioni future e si augura di trovare giovani con valori come quelli del suocero.
“Giovanni Panunzio è diventato un simbolo” si conclude con questa frase, già detta anni fa, l’incontro di oggi.