a cura di Asia ESPOSITO, Giorgia TORNESE, Anna DI GIOA, Francesco PULIMENO e Gabriele VIANNEI-
Il nome di Aldo MORO è immediatamente riconducibile ai brutti fatti di cronaca accaduti il 16 marzo 1978, giorno in cui Aldo MORO fu sequestrato dalle Brigate Rosse.
Il suo corpo senza vita fu ritrovato il 09 maggio successivo in via Caetani nel centro della capitale dopo 55 giorni di prigionia.
Oggi, noi alunni dell’Istituto “A. Galateo” di Lecce, nell’ambito del percorso educativo alla cittadinanza ed alla legalità, ci siamo ritrovati nell’aula Magna della nostra scuola per ricordare Aldo MORO non solo come vittima del terrorismo, ma come uomo, politico e professore.
All’incontro hanno partecipato il nostro Preside, dott. Raffaele LATTANTE, il Sindaco di Lecce, dott. Carlo SALVEMINI, il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati – Sez. di Lecce, Brindisi e Taranto, dott. Maurizio SASO, ed il Presidente della Camera Civile Salentina e coordinatore regionale delle Camere Civili di Puglia, avv. Salvatore DONADEI.
Il dott. SASO ed il dott. DONADEI si sono soffermati sulla figura di Aldo MORO e su quello che ha rappresentato per la politica italiana.
Per Aldo MORO l’insegnamento veniva prima di ogni cosa, persino del suo impegno politico e della sua famiglia. Egli fu un ottimo studente e poi un insegnante felice di stare tra i giovani.
Si laureò a Bari a soli 22 anni e a soli 26 anni era già professore di Diritto Penale presso l’Università. Con i suoi studenti Aldo MORO aveva un rapporto strettissimo. Per loro era una guida, un faro, un pilastro. Amava stare con loro, tra loro. Quando fu rapito, tantissimi studenti firmarono un appello indirizzato a tutte le Forze politiche perché provassero a trattare con i rapitori. Ma tutto questo fu ignorato e vano.
Aldo MORO fu un personaggio centrale nella politica italiana e segnò con le sue scelte politiche la storia del nostro Paese. Eletto nel 1946 all’Assemblea Costituente, fece parte della “Commissione dei 75” incaricata di redigere il testo costituzionale e, nel suo discorso alla Costituente, il 13 marzo 1947, definì il significato ed i principi ispiratori della Costituzione Italiana.
La Costituzione doveva fissare i principi guida per il nuovo Stato italiano, rigettando tutto ciò che il fascismo aveva rappresentato in termini di non rispetto della dignità umana.
Da politico fu estremamente attento alla scuola e si prodigò per il suo rinnovamento, fino all’istituzione della scuola media unificata obbligatoria, avvenuta nel 1961.
Aldo MORO è considerato un martire della democrazia. Nonostante la sua morte, le sue idee sono ancora vive perché: “LA VIOLENZA NON UCCIDE LE IDEE”.
Alla fine della manifestazione, il Preside, gli ospiti intervenuti e le classi terze sono scesi nel cortile della scuola per piantare un melograno in ricordo di Aldo MORO, esattamente come avvenne per Renata FONTE due anni fa.
Ma perché piantare proprio un melograno? Il melograno è il simbolo della vitalità e dell’energia. Il fine di piantarlo è proprio quello di ricordare Aldo MORO come “uomo vivo, non come vittima del terrorismo”.