Carmine Cipriani – “La Mafia uccide, il Silenzio pure”. Questa è una delle frasi celebri pronunciate da Giuseppe Impastato, meglio conosciuto come Peppino. Lui era un giornalista e conduttore radiofonico che è stato illuminato dalla sua coscienza. Lui faceva parte di una famiglia mafiosa di Palermo. Ma una volta cresciuto si è ribellato scappando di casa ma non dalla sua terra. Lui ha preferito la giustizia sociale e la LEGALITÀ rispetto alla sua famiglia. Lui ha combattuto per la libertà di tutti gridando a tutte le generazioni che non si può essere sottomessi ad una società corrotta, al cancro della mafia, quella stessa mafia che la notte del 9 maggio 1978 lo assassinò.
Quella mafia per me è quella parte della società che crea amicizie sporche e violente, quella che uccide, anche con la sola parola, per ottenere qualcosa, che chiama “uomo d’onore” chi non tradisce, chi non parla.
Ed ecco che l’omertà, il silenzio di chi fa finta di non vedere e sentire nulla, di chi mette a tacere la propria coscienza, si infila dappertutto, anche nella più piccola società, anche nella scuola, tra i propri compagni di classe, tra i propri amici.
Perché non denunciare una rissa? Perché non raccontare di essere minacciati da qualcuno?
In uno dei suoi testi Impastato declamava: “NESSUNO CI VENDICHERÀ, LA NOSTRA PENA NON HA TESTIMONI”.
Ma siamo noi i testimoni di quella pena, della sua parola, del suo pensiero. Lui ha combattuto una vera e propria “Guerra contro la Mafia”. Noi dobbiamo considerarci figli di Peppino Impastato.