CLASSE III G – PROF.SSA DEL GIUDICE
Abbiamo affrontato a scuola la tematica della sostenibilità e svolto il nostro compito di realtà sull’Agenda 2030.
Nelle scienze ambientali ed economiche, la sostenibilità ambientale è la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
L’esigenza di conciliare crescita economica ed equa distribuzione delle risorse in un nuovo modello di sviluppo ha iniziato a farsi strada a partire dagli anni ’70, in seguito all’avvenuta presa di coscienza del fatto che il concetto di sviluppo classico, legato esclusivamente alla crescita economica, avrebbe causato entro breve il collasso dei sistemi naturali.
La crescita economica di per sé non basta, lo sviluppo è reale solo se migliora la qualità della vita in modo duraturo.
Nella sua accezione più ampia, il concetto di sostenibilità implica la capacità di un processo di sviluppo di sostenere nel corso del tempo
la riproduzione del capitale mondiale composto dal capitale economico, umano/sociale e naturale.
In particolare, il
capitale economico “costruito” è rappresentato da tutte le cose create dagli individui, il
capitale umano/sociale è costituito da tutti gli individui di una società mentre il
capitale naturale è costituito dall’ambiente naturale e dalle risorse naturali della società.
La definizione più diffusa è quella fornita nel
1987 dalla Commissione Indipendente sull’Ambiente e lo Sviluppo (World Commission on Environment and Development), presieduta da Gro Harlem Brundtland, secondo la quale: “
L’umanità ha la possibilità di rendere sostenibile lo sviluppo, cioè di far sì che esso soddisfi i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro”.
L’elemento centrale di tale definizione è la necessità di cercare una equità di tipo intergenarazionale: le generazioni future hanno gli stessi diritti di quelle attuali. Si può evincere, inoltre, anche se espresso in maniera meno esplicita, un riferimento all’equità intragenerazionale, ossia all’interno della stessa generazione persone appartenenti a diverse realtà politiche, economiche, sociali e geografiche hanno gli stessi diritti. Il successo di tale enunciato, prevalentemente di matrice ecologica, ha animato il dibattito internazionale, determinando numerosi approfondimenti e ulteriori sviluppi del concetto di sostenibilità, che nel tempo si è esteso a tutte le dimensioni che concorrono allo sviluppo.
In tale ottica, la sostenibilità è, dunque, da intendersi
non come uno stato o una visione immutabile, ma piuttosto come un processo continuo, che richiama la necessità di coniugare
le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello sviluppo: Ambientale, Economica e Sociale.
Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile.
Maggiore è la sua stabilità maggiori sono le sue capacità di autoregolazione rispetto a fattori interni ed esterni che tendono ad alterarne lo stato di equilibrio, come avviene con il fattore esterno del complesso sistema antropico. L’interazione tra i due sistemi aumenta le probabilità di perturbazioni e fa aumentare il rischio di alterazioni irreversibili nell’equilibrio del sistema ambientale.
Il concetto di sostenibilità ambientale ha fatto registrare una profonda evoluzione che, partendo da una visione centrata preminentemente sugli aspetti ecologici, è approdata a un significato più globale, che tenesse conto delle dimensioni sociale ed economica, oltre che ambientale. I tre aspetti sono stati comunque considerati in un rapporto sinergico e sistemico e, combinati tra loro in diversa misura, sono stati impiegati per giungere a una definizione di progresso e di benessere che superasse in qualche modo le tradizionali misure della ricchezza e della crescita economica basate sul PIL. In definitiva,
la sostenibilità implica un benessere (si parla quindi di sostenibilità ambientale, sociale ed economico) costante e preferibilmente crescente nella prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale. Una descrizione più tecnica la si può trovare nel sito di
The Natural Step, un’organizzazione internazionale no-profit, dedicata all’innovazione attraverso la sostenibilità, che punta il focus su quattro tipi di riduzioni:
- ridurre l’estrazione di sostanze naturali dalla crosta terrestre (metalli, combustibili fossili ecc.)
- ridurre la produzione di sostanze e composti chimici (plastica, diossine ecc.);
- ridurre il degrado fisico della natura e dei processi naturali (gli habitat marini, boschivi ecc.);
- ridurre gli ostacoli che impediscono alle persone di soddisfare i bisogni umani fondamentali (condizioni di lavoro, di salute ecc.).
- Sostenibilità ambientale – Per sostenibilità ambientale si intende la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: la funzione di fornitore di risorse, funzione di ricettore di rifiuti e la funzione di fonte diretta di utilità. All’interno di un sistema territoriale per sostenibilità ambientale si intende la capacità di valorizzare l’ambiente in quanto “elemento distintivo” del territorio, garantendo al contempo la tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del patrimonio.
- Sostenibilità economica – La sostenibilità economica può essere definita come la capacità di un sistema economico di generare una crescita duratura degli indicatori economici. In particolare, la capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento delle popolazioni. All’interno di un sistema territoriale per sostenibilità economica si intende la capacità di produrre e mantenere all’interno del territorio il massimo del valore aggiunto combinando efficacemente le risorse, al fine di valorizzare la specificità dei prodotti e dei servizi territoriali
- Sostenibilità sociale – La sostenibilità sociale può essere definita come la capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere. All’interno di un sistema territoriale per sostenibilità sociale si intende la capacità dei soggetti di intervenire insieme, efficacemente, in base ad una stessa concezione del progetto, incoraggiata da una concertazione fra i vari livelli istituzionali
In sintesi, il concetto di sviluppo sostenibile si sostanzia in un principio etico e politico, che implica che le dinamiche economiche e sociali delle moderne economie siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e la capacità delle risorse naturali di riprodursi in maniera indefinita.
Appare indispensabile, pertanto, garantire uno sviluppo economico compatibile con l’equità sociale e gli ecosistemi, operante quindi in regime di equilibrio ambientale, nel rispetto della cosiddetta regola dell’equilibrio delle tre “E”:
Ecologia, Equità, Economia.
Ne deriva, dunque, che il perseguimento dello sviluppo sostenibile dipende dalla capacità della governance di garantire una interconnessione completa tra economia, società e ambiente
Sono concetti forti che superano l’idea di sostenibilità ambientale legata solo a riciclo, riuso e biodegradabilità, e ci portano oltre, verso un idea più generale di contrazione e rimodulazione dei consumi che per decenni il mercato ha promosso attraverso la creazione di bisogni superflui e sempre nuovi.
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