Maria Loguercio – Martedì 9 aprile c’è stato l’incontro con Giovanni Impastato. Ci siamo preparati con impegno per questo incontro, soprattutto i nostri professori, che quella mattina non si fermavano un attimo per fare in modo che tutto fosse perfetto. La scuola aveva un’aria diversa quella mattina: tutte le porte erano aperte, era decorata con dei passi simbolici, che ricordavano i cento passi ed era stato allestito nuovamente l’albero della legalità e posizionato all’ingresso. Abbiamo accolto Impastato suonando l’Inno d’Italia con il flauto e poi la nostra professoressa ha mostrato la cassetta della legalità e delle poesie scritte da noi. L’incontro vero e proprio ha avuto inizio nell’aula magna, dove abbiamo rivolto a Giovanni Impastato delle domande. Nelle risposte è stato molto chiaro e mi è piaciuto che si sia dilungato. Poi ha parlato del rapporto che c’era tra lui e Peppino. Quello che mi ha colpito di più è il fatto che Giovanni all’inizio appoggiava Peppino solo per le scelte politiche e non per la sua battaglia contro l’illegalità, ma poi ha cambiato idea. Ha parlato di Peppino come un uomo determinato, ironico, coraggioso, divertente e come un uomo che mantiene le promesse. Da piccolo Peppino, in seguito all’incendio di un bosco affermò che avrebbe combattuto per la legalità; fece una promessa e la mantenne. Mi piacerebbe tanto essere determinata, ma soprattutto coraggiosa come lui. Ammiro molto Giovanni Impastato per tutto quello che sta facendo per suo fratello. Ha scritto un libro e va in giro per le scuole per portare ai ragazzi delle testimonianze dirette. Secondo me l’incontro è stato molto utile, peccato che non tutti abbiano avuto la possibilità di essere presenti.