Francesco Lombardi
Nel 1963 a Taranto nacque una delle fabbriche più importanti d’Italia, ovvero l’Italsider (poi chiamata Ilva e oggi Arcelor Mittal).
Questa fabbrica fu costruita a Taranto per due motivi: in primis per la vicinanza al porto in modo da semplificare lo scambio delle merci, l’altro era perché a Taranto non c’era lavoro. Si tratta di un impianto siderurgico a ciclo integrale: le fabbriche a ciclo integrale sono quegli impianti che prendono i minerali del ferro come l’ematite, la limonite e la magnetite che viene trasformata prima in ghisa madre, infine in lingotti d’acciaio. I manufatti in ghisa possono avere usi diversi e si possono utilizzare per la realizzazione di cassonetti della spazzatura oppure dei termosifoni.
In questi anni si sta discutendo di chiudere la fabbrica, ma se ciò accadesse almeno 10.000 persone perderebbero il  proprio lavoro. Perché questa azienda dovrebbe essere chiusa? Semplice: inquina tanto per i parchi minerari; inoltre, le navi mercantili trasportano delle polveri, dette stabilizzanti, che vengono messe su dei nastri-trasportatori che, spostandosi, fanno volare questa polvere nell’aria che poi noi respiriamo. Tutto ciò mette in grave pericolo la nostra vita.
Per questo problema ci dovrebbe essere una soluzione; infatti se noi bagnassimo  i parchi, eviteremmo che nell’aria si spargano queste polveri estremamente tossiche.
Per ora il sindaco di Taranto ha deciso di chiudere due scuole e di non far praticare più le attività pomeridiane ai ragazzi.