di Alunni 3 H
KADER DIABATE, AMBASCIATORE UNICEF, INCONTRA GLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “P. N. VACCINA”
Dalla Costa d’Avorio all’Italia, il cammino di speranza di un “migrante sognatore”!
Kader Diabate ha vent’anni, un passato difficile, un presente impegnato e un futuro pieno di sogni. Il 12 marzo 2019 ha incontrato gli studenti della Scuola Secondaria di I Grado “P.N. Vaccina” di Andria, per parlare della sua esperienza e illustrare ai ragazzi il suo progetto “Cultura, unica chiave per un futuro migliore”. L’obiettivo dell’associazione “GENERATION COSCIENTE MAN”, fondata e presieduta dallo stesso, è quello di realizzare azioni educative con forte impatto sociale come la sensibilizzazione sanitaria, la costruzione di una biblioteca per facilitare l’accesso alla conoscenza e alla cultura, e il miglioramento del tasso di successo degli alunni della città di Man, dove Kader è nato e ha trascorso la fanciullezza.
Il giovane ambasciatore UNICEF ci ha raccontato il cammino difficile e pericoloso che l’ha portato fino alla Puglia. Partito a 16 anni dalla Costa d’Avorio, ha affrontato un percorso irto di ostacoli, sacrifici, paura ma sempre illuminato da tanta speranza, che lo ha condotto prima in Burkina Faso e poi in Libia, dove è stato incarcerato. Kader ha raccontato di essere stato usato come interprete poiché conosce una decina di dialetti africani, ma anziché rendersi complice dei carcerieri ha fatto scappare molti ragazzi incarcerati come lui. Scoperto dal suo aguzzino, è stato ferito e ha deciso di fuggire tentando la via del Mar Mediterraneo e ha visto la sua vita scambiata per pochi soldi. Un viaggio ai limiti della sopravvivenza lo ha condotto in Italia, a Camini, nel reggino. Il giovane, accolto successivamente nello Sprar di Corato ha imparato rapidamente la lingua italiana, ha frequentato la scuola superiore e ora porta avanti i suoi progetti, si batte per il rispetto dei Diritti Umani, porta la sua esperienza nelle scuole, raccontando a noi ragazzi il valore della cultura, l’importanza dell’istruzione ma anche storie di disuguaglianza, violenza, abuso.
Con voce unanime tutti noi studenti, commossi e scossi dalle parole di Kader, abbiamo raccontato le nostre emozioni attraverso una pagina di diario. Ci siamo confrontati in classe e abbiamo compreso di vivere in una condizione privilegiata, della quale dovremmo essere grati ogni giorno. Abbiamo rivalutato la gioia di poter imparare (“La conoscenza –ci ha detto Kader- è come la luce nel buio”) e di andare a scuola liberamente, dando valore al sacrificio e all’importanza della tenacia per realizzare i nostri sogni contro ogni forma di ingiustizia (“Kader –dice uno di noi- mi ha fatto capire l’importanza di fare del bene e di non giudicare qualcuno senza conoscerlo”). Conclude una compagna: “Dobbiamo imparare da Kader a essere rivoluzionari, a combattere per quello in cui crediamo, a sconfiggere le disuguaglianze. Kader per me è un modello!”.
Allora ben vengano gli incontri e gli scambi con persone capaci di aprire la mente e il cuore di noi studenti: “E’ stata una lezione intensa che mi ha fatto capire molto…una delle lezioni più belle!” Grazie Kader!