DI: Andrea Millauro
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 15 febbraio scorso, si è avvalso del potere conferitogli dall’articolo 87 della Costituzione Italiana per concedere la grazia a tre anziani: Giancarlo Vergelli, Vitangelo Bini e Franco Dri, i quali erano stati condannati a diversi anni di prigione per omicidio.
Giancarlo Vergelli, 88 anni, era stato condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione, perchè il 22 marzo 2014 aveva ucciso, strangolandola, la moglie malata di Alzheimer. Dopo essere rimasto per più di un’ora accanto al corpo inerme, si è costituito alla polizia dichiarando di non poter più sopportare di vedere la moglie soffrire.
Anche Vitangelo Bini, 89 anni, condannato a sei anni e sei mesi di reclusione, aveva ucciso la moglie, Mara Tani, malata di Alzheimer. La donna, dopo essere stata assistita dal marito per molti anni in casa, era stata ricoverata in una struttura sanitaria, ma le sue condizioni e le sue sofferenze continuavano a peggiorare, così il Bini, non sopportando più tale situazione, l’ha uccisa.
L’ultimo provvedimento di grazia è stato emesso nei confronti di Franco Dri, 79 anni, che, nel 2015, al termine dell’ennesima lite furibonda, ha ucciso il figlio 47enne tossicodipendente. Per Dri, la richiesta di grazia è arrivata al Quirinale con il sostegno di mille firme dei cittadini di Fiume Veneto, primi firmatari la moglie e l’altro figlio.
Il provvedimento di grazia è certamente un atto eccezionale, perchè cancella la pena di persone condannate in via definitiva da un tribunale. È stata concessa raramente, soprattutto per casi di omicidio. I provvedimenti emessi lo scorso 15 febbraio sono stati tuttavia certamente opportuni, in quanto non rivolti a efferati assassini, ma a persone anziane che avevano commesso quegli atti estremi solo perchè disperati e sconvolti dalle sofferenze dei loro familiari.
Il Presidente Mattarella ancora una volta è stato garante della Costituzione e rispettoso della dignità umana.