-di Alessandro Costa, Vittoria De Nicola, Carola Cuomo di II B
Quella fatto il 22 febbraio 2019 dalla nostra classe, la seconda B, è stata davvero una splendida passeggiata nel tempo. Eravamo diretti al Palazzo Reale di Napoli.
Dinanzi ai nostri occhi è apparsa subito la meravigliosa Piazza del Plebiscito, circondata da monumenti di grande valore storico ed artistico. Da un lato il Palazzo Reale, dall’altro la chiesa di San Francesco da Paola, uno degli esempi più importanti di architettura neoclassica, costruita da Ferdinando di Borbone , in onore appunto di San Francesco da Paola.
La piazza prese forma nel 1816, quando, in realtà, il Palazzo Reale già esisteva. Esso era stato edificato nel 1600 da Domenico Fontana,al tempo dei viceré spagnoli, che vivevano, però, in un’altra fortezza.
Il palazzo venne costruito come reggia, in caso fosse arrivato il re dalla Spagna in visita a Napoli. Quando poi nel 1734 i Borbone conquistarono Napoli, essi lo utilizzarono come sede del loro Regno nella città.
La maestosità del palazzo si nota già dalla facciata che si apre su piazza del Plebiscito, essa è arricchita dalle statue dei Re che nei secoli dominarono il regno di Napoli con l’ intento di celebrare la storia della sua città e dei suoi domini:ecco dinanzi ai nostri occhi le statue di Ruggero il Normanno,il primo re, di Federico di Svevia, di Carlo d’Angiò, di Alfonso V d’Aragona, di Carlo V d’Asburgo, di Carlo III di Spagna, di Gioacchino Murat ed infine di Vittorio Emanuele II di Savoia,primo re d’Italia.
Una volta all’interno del palazzo, accompagnati dai professori, abbiamo incontrato la guida, che ci ha illustrato il percorso. Abbiamo immediatamente visto il pozzo e la guida ci ha spiegato che, anticamente, esso era collegato al sistema idrico del Palazzo.
Dopo aver superato alcune sale, siamo arrivati allo Scalone d’Onore, il “ biglietto da visita” del Palazzo. La sua costruzione serviva per dare più luminosità all’edificio, grazie anche a delle grandi vetrate, che però sono meno antiche e sono state sistemate in seguito ad una ristrutturazione recente.
La luce aveva a quei tempi un valore molto importante infatti, secondo un significato allegorico, rappresentava la forza e la purezza dell’esercito borbonico.
Sullo scalone ecco i simboli del cavallo alato, che rappresentava Napoli e l’uomo con 3 gambe, che rappresentava Palermo. Queste, infatti, erano le due città principali del Regno delle Due Sicilie, governato appunto dai Borbone.
Salite le scale, siamo arrivati al primo piano, detto anche “Piano Nobile”.
In questa zona, come in ogni Palazzo, vivevano i nobili e i proprietari della villa, mentre al piano superiore vivevano i domestici, i maggiordomi e gli inservienti.
Una delle prime stanze incontrate è il Teatrino di Corte, nel quale si facevano spettacoli goliardici e poco impegnativi, per divertire i nobili.
Abbiamo poi iniziato il nostro percorso verso la Sala del Trono.
Siamo subito rimasti colpiti dalla forma delle volte e la guida ci ha spiegato che era un nuovo modo di costruirle, ideato nel diciottesimo secolo.
In una volta ,in particolare, abbiamo potuto notare il dipinto di due persone che vengono scacciate. Esse rappresentano virtù negative, che vengono allontanate dal re e dalla regina.
Dopo aver visitato le altre sale del piano, siamo arrivati ad una stanza in cui c’erano molti ritratti di grandi personalità del tempo.
Alcuni ragazzi si sono messi a ridere, per la forma molto allungata del naso di Re Ferdinando IV; la guida ci ha spiegato che lui era conosciuto appunto come “Re Nasone”, proprio per la forma del suo naso.Ma era anche un re che amava stare con il popolo, infatti durante la notte si travestiva per andare nei locali, oppure giocare a carte, mischiandosi con la gente comune.
Egli si sposò due volte, prima con Maria Carolina d’Austria e poi con Lucia Migliaccio. Il primo fu un matrimonio d’interesse, più precisamente esso sanciva l’ unione tra due potenti famiglie. Attraverso questa unione si fondevano il Regno d’Austria ed il Regno delle Due Sicilie.
Una volta sposati, però, la coppia non era stabile: Maria Carolina aveva un carattere molto rigoroso e serio, Ferdinando invece era superficiale e fatuo,insomma l’opposto…Quando poi l’8 settembre 1814 la regina morì, Ferdinando IV sposò Lucia Migliaccio, donna con cui aveva già da tempo una relazione clandestina.
Ripreso il nostro percorso, abbiamo superato una serie di sale, che, purtroppo, non abbiamo potuto visitare per la presenza di una scuola primaria, anch’essa in visita al Palazzo. Arrivati in una stanza vicina, abbiamo potuto ammirare due splendidi vasi cinesi. La guida ci ha detto che in quel periodo tutti in Italia cercavano di comprare oggetti di valore dall’Oriente, perché era diffuso un forte spirito di collezionismo, come nel Rinascimento.
L’ultima stanza prima della Sala del Trono era la Sala della Regina, in cui siamo tutti rimasti colpiti da un oggetto a forma di ruota,usato dalla regina per leggere e quindi prendere informazioni da più libri simultaneamente. Certamente è questa una delle stanze più affascinanti del Palazzo; non va dimenticato che, mentre il Re “lazzarone”si dava alla bella vita, era principalmente Carolina a gestire il loro regno .
Finalmente siamo arrivati alla Sala del Trono, molto ampia e sfarzosa, con enormi lampadari a candele. E’ la sala dove il re dava udienza agli ospiti che ne avessero fatta richiesta. Egli si faceva trovare seduto su di un magnifico trono di legno dorato,che recava dei leoni al posto di normali braccioli.
E’ stato bello immergersi nella cultura dei nostri antenati ed entrare in contatto con la storia della nostra amata città.
Il palazzo Reale è davvero uno dei luoghi più affascinanti di Napoli, fra le sue mura abbiamo avuto la sensazione di immergerci nella cultura dei nostri antenati,respirando arte, cultura bellezza…