Angelica Marie Lourdes Rossini IV E  – Mi sento assorta in questo turbine di suoni che si fanno sempre più vicini, sempre più allettanti e inducono la mia mente e le mie orecchie a percepire qualcosa oltre il tutto. Questa è la solita sensazione che provo quando contemplo il mare. Tutto diventa più piacevole e mite e richiama alla luce tutti i ricordi. Badandoci più attentamente, ricordo ancora l’odore così fresco e piacevole che invade le mie narici facendomi percepire di nuovo le urla e gli schiamazzi dei bambini al tempo dell’estate. Un frastuono però rievoca il tempo attuale, così mi rendo conto che una grossa onda si è infranta contro uno scoglio, creando un suono impetuoso e irrequieto. Ora sono con gli occhi chiusi, rifletto, considero tutto quello che mi circonda, presagisco che il mare è spumeggiante, furioso, caotico, come i pensieri che si aggirano per la mia testa; così decido di lasciare andare i timori e trasmettere il mio stato d’animo burrascoso a quel mare che forse adesso riesce a capirmi, meglio di chiunque altro.