RICCIONE – Alex
Zanardi, 52 anni,
campione paralimpico torna in pista dopo tre anni di stop in
occasione del DTM, il
Campionato Turistico
Tedesco, che in Italia
ha fatto tappa
all’autodromo di Misano Adriatico intitolato a Marco Simoncelli. E la vera notizia è che l’atleta paralimpico ha
corso per la
prima volta
senza protesi, a bordo di una
BMW M4
DTM. «La
vera notizia,
in realtà, è
che sono
troppo entusiasta di
aver usato
una macchina così veloce, al di là del discorso delle protesi.
La DTM è una categoria bellissima che
ho sempre sognato», ha commento
con una punta di ironia Zanardi, durante
un incontro con la
stampa a margine
della presentazione
del DTM tenutasi a
Riccione alla Villa
Mussolini. Correva,
almeno così diceva,
per cercare di non
arrivare ultimo. Ha
invitato i tifosi a non
farsi illusioni, perché, ha ricordato, il DTM è una
gara competitiva,
come dimostra la
presenza di diversi
ex piloti di Formula uno. Ha poi aggiunto di essere “un
uomo fortunato”,
malgrado l’incidente
del 2011 in seguito
al quale gli erano
state amputate entrambe le gambe. Il
pilota bolognese ha
parlato dei più svariati argomenti. Inevitabile un passaggio
sulla politica. Durante la presentazione,
trasmessa in diretta
su Sky, Zanardi aveva già dichiarato che
non si sarebbe mai
avvicinato alla politiDTM Misano Gara2. Vince Eriksson, fantastico Zanardi, è 5°
Il Carduccino 3
ca, come molti gli
avevano chiesto di
fare. «Chi si cimenta
in qualcosa e lo fa al
meglio delle proprie
capacità – ha poi
spiegato Alex Zanardi – si rende protagonista di un gesto
sportivo e questo
vale anche per un
politico. Prima di tutto bisogna desiderarlo, sentirlo, avere
le competenze. Io
sono un ignorante,
devo rimanere lontano dalla politica,
perché non conosco
le cose. Il mio non è
un atto di umiltà, ma
di coerenza. Stiamo
parlando della gestione del bene comune. Ci sono già
tanti esempi poco
edificanti e questa
è una cosa tristissima. Io è meglio
che continui a fare
le cose che so fare». L’atleta ha poi
ricordato Bologna,
la sua città «un
posto meraviglioso
che mi manca tantissimo».
Per la prima volta
al volante in gara senza protesi,
Zanardi era scattato dalla 19° posizione in griglia,
l’ultima. La fretta di
molti colleghi, che
hanno cambiato
quasi subito le gomme da bagnato con
quelle da asciutto, lo
ha favorito. Lui non
è rientrato ai box e
quando ha cominciato a piovere (una
precipitazione non
prevista) ha potuto
continuare a girare,
mentre gli altri si sono dovuti fermare
per un secondo pit
stop. Bmw, che lo ha
messo sotto contratto nel 2003 e che da
qualche anno lo ha
nominato Brand ambassador, ha voluto
lavorare con lui dopo
l’incidente: “Sono
estremamente grato
che BmwMotorsport
mi abbia offerto
questa possibilità.
Ha sempre creduto
che ce l’avrei potuta
fare. Questa fiducia
è un grande riconoscimento e sono felice di averla ripagata”, commenta Zanardi.
Dice di essere un
pantofolaio e di godersi le partite a
burraco con la moglie, ma è aperto a
nuove sfide.
La 24 Ore di Daytona sarà la prossima,
poi chissà.
Federico Baglioni, 2B Nicolò Baglioni, 5B