Alessandra Batosi III E – Il ventotto gennaio le classi quinte del nostro Liceo si sono recate a Roma presso il museo centrale del Risorgimento per assistere alla mostra dell’iconico Andy Warhol. La guida ha portato alla luce gli aspetti più disparati della personalità dell’artista, vagliando criticamente ciò che l’apparenza racconta di lui. Lampante a tal proposito è la prima opera presentata all’interno del museo, un autoritratto. Il colore, frutto del contrasto di bianco e nero risulta piuttosto eloquente: rivela infatti due lati antitetici dell’artista. Sul lato destro, Andy Warhol è chiaro, netto ed evidente: un uomo che vive al centro della vita mondana e che gode di un successo internazionale. Su quello sinistro invece vi è il lato oscuro, costituito da ciò che Andrew custodiva per sé e per i suoi conoscenti più stretti: un uomo autentico e, diversamente da quanto si potesse pensare, estremamente timido. Attraverso la visita è emerso chiaramente il grandissimo merito di Andy Warhol: trasformare in arte, e dunque elevare, le principali dinamiche positive e negative della società in cui viveva. Una società in continua trasformazione, dove imperavano, più che in ogni altra nazione, il capitalismo e il consumismo. Warhol ne ha colto le caratteristiche fondamentali creandone opere d’arte, facendole diventare vere e proprie icone nel mondo di allora e di oggi. Inoltre, con una straordinaria leggerezza artistica e originalità è riuscito ad anticipare aspetti che sarebbero diventati dominanti nella società odierna: la trasformazione della persona in personaggio, il capitalismo imperante, il dominio assoluto dell’immagine contro la sostanza, l’efficacia delle comunicazioni di massa. È per questo che l’arte di Andy Warhol non ha mai visto mai tramontare la sua originalità che rimane ancora oggi indiscutibilmente attuale.