Maria Loguercio 10 Agosto 1915
Cari mamma e papà,
Sono passati ormai tre mesi dall’ultima volta che ci siamo visti e non vedo l’ora di ritornare. Spero che almeno voi stiate bene. Inutile dire che mi mancate tanto e mi manca la mia solita vita. Da quando sono partito tutte le giornate mi sembrano uguali, la notte dormo pochissimo, sobbalzo per ogni minimo rumore e le ore sembra che non passino mai. Ormai ho imparato a distinguere i versi degli animali. Sono dimagrito perché mangiamo solo quando troviamo abbastanza cibo per tutti. Le scorte che ci siamo portati stanno per finire, per questo le porzioni sono ridottissime. Bevo acqua non sempre pulita e mangio ciò che i miei superiori ci lasciano. Non pensavo che sarebbe stata così dura, ma mi consola il fatto che ci troviamo tutti nella stessa situazione. Mi trovo bene con gli altri, sono simpatici, hanno tanta voglia di vivere, ma naturalmente ci sono momenti in cui anche loro si rifugiano in un angolo per pensare, magari durante la notte. È proprio in quei momenti che ci facciamo forza l’un l’altro, passiamo ore ed ore a parlare delle nostre vite. I “letti si trovano in un unico spazio, dormiamo addossati, in mezzo alle armi con quell’odore sgradevole di polvere da sparo. È brutto andare a dormire pensando che potrebbe essere la mia ultima notte. I miei superiori sono molto rigidi e pretendono il massimo da me e dai miei compagni, soprattutto quando combattiamo. Gli scontri con gli avversari sono duri, momenti in cui devi solo eseguire gli ordini e non guardare in faccia nessuno. Questo mi risulta ancora molto difficile, guardare persone che muoiono sul campo d battaglia per difendere la propria patria e anche persone che sono state costrette ad arruolarsi. Persone innocenti che, come me, sicuramente non vogliono la guerra. I soldati combattono cercando di sconfiggere il nemico, spesso dimenticandosi il vero motivo per cui stanno combattendo. Nonno diceva sempre che gli uomini si differenziano dagli animali perché hanno la parola, noi invece non la usiamo. Ciò che mi fa stare più male un questo periodo è proprio vedere degli esseri umani che si massacrano a vicenda. Una visione che fa venire la pelle d’oca! Forse sbaglio, forse dovrei scrivervi che va tutto bene, come fanno alcuni soldati, ma non voglio mentirvi. In realtà niente sta andando bene e la situazione peggiora ogni giorno che passa. Penso sempre che potrei non tornare più a casa, ma poi faccio spazio alla speranza che questo inferno possa finire. Intanto da questa esperienza sto imparando molto. Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo. Qui si sta formando il mio carattere, sto imparando ad essere più forte, anche se a volte vorrei solo correre ad aiutare i feriti, anche se sono degli avversari. Speriamo che la guerra finisca presto e che possiamo ritornare sani e salvi a vivere come fratelli e non come nemici. Un abbraccio,
Giovanni