BRICIOLE DI VITA
“Ieri è stato il mio compleanno, una bella serata vissuta nella spensieratezza,
ignorando quello che oggi sarebbe successo. L’insegnate mi ha chiamato alla
cattedra, io ero preparatissimo e ne sono stato contento invece mi ha
comunicato che ero stato espulso dalla scuola perché ebreo. Fuori alla porta
di casa, signori armati e in divisa aspettavano me e i miei genitori. Ci hanno
portato in un campo circondato di filo spinato ad Auschwitz. Tutto sembrava
andare per il meglio anche quando hanno preso il mio braccio e hanno
tatuato sopra un numero: A6019. Tutto mi è sembrato un gioco! Ho trovato
tanti bambini con cui fare amicizia. Tutto bello fin quando ci hanno rasato i
capelli e ci hanno messo addosso stracci. Allora ho cominciato a capire cosa
stava accadendo. Alle 4:00 mi hanno svegliato e hanno fatto un appello
durante il quale alcuni bambini morivano dal freddo davanti ai miei occhi. Non
ho più visto i miei genitori e mi hanno portato a scavare dei canali nel fango.
L’atmosfera era cambiata, era cupa, triste ed io ero pieno di ansia. Eppure
non piangevo! Ci hanno portato sotto le docce, ricordo tanta gente attorno a
me poi più nulla. All’improvviso tanta luce: è il paradiso.”
Il 27 gennaio è la giornata i cui si celebra la Shoah ovvero la desolazione, il disastro, quelli di
un popolo che ha dovuto sopportare per anni il peso della tortura, della sofferenza e dell’umiliazione.
NON DIMENTICHIAMO!