IO NON LO VOLEVO FARE
Lettera per chi verrà dopo di me
Io non lo volevo fare, ma ero costretto da persone con più potere di me. Se non avessi compiuto il mio dovere, mi avrebbero ucciso. Li portammo via dalle loro case e li caricammo su dei vagoni di un treno merci. Li facemmo scendere sotto tortura per poi portarli in un campo, dove alcuni sarebbero morti e altri diventati prigionieri. Aiutai una famiglia di cinque persone, un padre, una madre, una bambina di 8 anni e due fratellini di 4 e 5 anni. Convinsi un soldato ad affidarmi questa famiglia, non facendogli capire che li avrei aiutati. Li condussi in una stanza, dove nessuno entrava mai. Ogni giorno gli portavo del cibo e dell’acqua. Per un po’ tutto andò bene. Erano trascorsi due mesi e non ci avevano ancora scoperto. Un giorno però, una guardia vide che stavo prendendo del cibo di nascosto. S’incuriosì e iniziò a pedinarmi. Non mi accorsi che mi seguiva e continuai ad andare ogni giorno nella stanza, dove li avevo nascosti. Un giorno, mentre ero lì con loro, entrò la guardia e andò a fare la spia al nostro generale. Neanche un’ora dopo li uccisero tutti.
Iniziai a preoccuparmi. Avevo paura.Ero certo che mi sarebbe accaduto qualcosa, di lì a poco. Infatti, il giorno dopo sono stato chiamatodal generale e, appena arrivato in cortile, ho capito che sarei stato giustiziato.
…io non lo volevo fare…
Non importa morire.
So di aver provato a non essere come loro.
Ne andrò fiero fino alla morte.
Un Uomo… un soldato