//Le edicole votive del territorio aurunco

Le edicole votive del territorio aurunco

di | 2019-01-27T10:20:38+01:00 27-1-2019 0:41|Alboscuole|0 Commenti
di Anna Ceci e Alessia Sarao (2^B) Il termine edicola deriva dal latino aedicula, diminutivo di aedes, una sorta di tempietto presente in tutte le case dei Romani, in cui erano conservate e venerate le immagini dei numi protettori della casa e del focolare domestico. Tali strutture architettoniche condensano architettura, scultura, pittura e devozione. Il ruolo principale di questi piccoli templi era di proteggere il luogo su cui erano edificati come le porte di accesso di una città, una casa, un latifondo agricolo. Quasi sempre queste costruzioni sono nate  come opere dei privati e spesso  venivano edificate per adempiere ad un voto. Questo connubio tra devozione popolare ed architettura ha visto, nel corso dei secoli, una indefinita quantità di edicole. Fra le maggiori “fonti d’ispirazione” per le edicole c’è la Madonna e queste edicole prendono il nome di “marunnelle”, tipico appellativo attribuito a tale immagini sacre. Le edicole votive sono strumenti di comunicazione religiosa e raccontano la storia della devozione popolare. Quasi tutte custodiscono al loro interno vari oggetti, come raffigurazioni sacre, rosari, fiori, ceri. In passato le edicole votive erano dei veri e propri monumenti dall’alto valore simbolico. La tradizione di costruire edicole è sopravvissuta, con motivazioni diverse, fino ai giorni nostri anche nel territorio aurunco.