//I nostri eroi

I nostri eroi

di | 2018-12-28T11:36:29+01:00 27-12-2018 20:39|Alboscuole|0 Commenti
di Gaia Rillo (classe 2°G) – Forse queste parole non piaceranno a tutti, forse noi Italiani non lo accetteremo mai, ma la mafia esiste ed è un mostro che dobbiamo cercare di sconfiggere a partire dall’infanzia. Come? Mentre scrivo queste righe provo rabbia, angoscia e forse anche un po’ di paura che questa possa arrivare al culmine del suo sviluppo. Sono un’adolescente che in un suo scritto esprime a pieno il suo pensiero e le sue osservazioni. Spero di essere all’altezza di descrivere questa odiosa organizzazione di uomini senza valori, senza scrupoli che hanno provocato la morte di innumerevoli persone innocenti. Ma ci tengo altrettanto a citare gli eroi, uomini che si sono battuti fino alla fine dei loro giorni per la giustizia, la legalità, la legge… Ne conoscete qualcuno? Io rispondo con un fierissimo sì: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Prima di parlare di questi ultimi, voglio esprimere il mio giudizio con tanto di risposta alla fatidica domanda: che cos’è per te la mafia? Vi sarà sicuramente capitato di sentirne parlare. È un campo pieno di rose, che all’apparenza risultano belle, profumate, ma sul quale stelo giacciono le spine più pungenti. Ecco, la parte peggiore di una rosa sono, solitamente, le sue spine, ma per la mafia lo è altrettanto il suo bocciolo, la parte dalla quale ha origine questa organizzazione criminale retta dall’omertà. Le spine, sono tutti i lavoratori, disoccupati che si sono ancorati a questo stelo per rivedere la sopravvivenza quotidiana, difficile inizialmente per queste persone; che hanno trovato appoggio, conforto nella mafia. Oggi, parliamo di MAFIE, poiché una sola rosa ne ha generate altre dieci, cento, mille… Le bestie, l’unico nome secondo me in grado di rappresentare uomini artefici di esplosioni, sparatorie…, sono state messe in gabbia; grazie al lavoro assiduo, alla legge per meglio dire, di magistrati, che hanno reso il nostro mondo un po’ migliore. Persone che hanno lottato contro la mafia senza retrocedere di fronte alle difficoltà, ai gravi rischi. Sto parlando di Giovanni Falcone e della sua squadra anti- mafia. Ho terminato di leggere il libro “Per questo mi chiamo Giovanni” che, fino ad oggi, è stato quello che mi ha resa maggiormente fiera di essere del Sud Italia, una delle parti dell’Italia che si ritiene più esposta alla criminalità, ma che in realtà, di fronte a ciò, ha saputo rialzare il capo e andare avanti rendendo il suo territorio e le persone che lo abitano migliori. La strage di Capaci, Cosa Nostra, mi hanno insegnato quanto la mafia sia spietata, ma anche, che nulla se lo si vuole veramente, è impossibile. Giovanni e altri grandi eroi sono morti per difenderci dal male, nonostante ciò, le loro idee continuano a viaggiare sulle nostre gambe, e siamo noi ad avere il grande compito di portarle al successo, facendo trionfare il bene. RICORDATE SEMPRE: la speranza è l’ultima a morire