di Nicole Pinto – A partire dagli undici anni inizia per noi ragazzi la fase delicata e critica chiamata adolescenza: in questo periodo cambia il nostro aspetto fisico e insieme ad esso il nostro carattere. Vogliamo dimostrare che stiamo diventando grandi e che sappiamo essere indipendenti, e questo talvolta crea ragioni di conflittualità con i genitori. Il cambiamento di aspetto mette in evidenza le differenze fra ragazzi e ragazze e porta a modificare le abitudini quotidiane e a rapportarsi diversamente con gli amici dell’altro sesso.
Naturalmente non si può generalizzare perché ognuno di noi ha esperienze diverse e quindi vive questo periodo in maniera differente, ma è indubbiamente possibile individuare dei tratti tipici dell’età, comuni alla maggior parte dei ragazzi.
Il cambiamento più evidente è il rapporto con compagni e amici dell’altro sesso: da bambini infatti si tende a fare gruppo diverso fra maschi e femmine, perché si hanno giochi diversi, o addirittura a sviluppare un rifiuto dell’altro sesso, che talvolta sfocia in aggressività verbale. L’adolescenza trasforma invece i litigi in interesse verso l’altro.
In questo periodo si cerca di approfittare di qualunque occasione per stare insieme, tanto che a scuola, quando si devono creare dei gruppi di lavoro, i ragazzi cercano di entrare nel gruppo delle ragazze e viceversa.
Per piacere all’altro sesso sia i ragazzi che le ragazze incominciano a dare più importanza al loro aspetto: curano di più l’abbigliamento e i vari accessori; per le ragazze assume importanza il trucco. Per entrambi nasce la curiosità di saperne sempre di più dell’altro sesso.
Inizia ora il periodo delle “prime cotte”: è questa una fase molto delicata, in quanto l’attenzione è interamente concentrata sulla persona che ci interessa. Se l’interesse dell’altro è ricambiato, si vive un periodo di “felicità assoluta” e il futuro appare roseo e senza alcun ostacolo. Se però non è ricambiato, si vive nella delusione e angoscia totali fino ad arrivare a pensare che non si potrà avere più nessuna possibilità di essere felici.
Fortunatamente i grandi dicono che questi periodi non durano a lungo, ma naturalmente chi li sta vivendo non ci crede.
Altro elemento che destabilizza l’adolescente è il rapporto con i genitori, che segue un percorso opposto rispetto a quello con gli amici: si passa infatti dal voler stare sempre insieme ai genitori, al volere essere totalmente indipendenti da loro, un desiderio di autonomia che può portare l’adolescente a non sopportare più i genitori.
Si comincia infatti a voler fare tante cose da soli, come uscire con gli amici o andare alle feste senza i genitori.
Nella fase dell’adolescenza i ragazzi vedono il genitore, o l’adulto in generale, come un nemico e quindi non vogliono accettare nessun consiglio e nella maggior parte dei casi fanno il contrario di ciò che viene loro detto. Il problema è che l’adolescente ritiene che l’adulto non sia capace di comprenderlo.
Talvolta anche la scuola viene vista come un luogo in cui si è costretti ad andare solo per far contenti i genitori e i professori.
Va detto che in questa fase, anche se i ragazzi vogliono apparire “forti e indipendenti”, in realtà sono molto fragili e il loro umore cambia continuamente: a volte capita che l’adolescente possa piangere per un motivo banale e questo è normale, perché ci si sente emotivamente instabili.
In conclusione l’adolescenza non è un’età facile, ma dobbiamo affrontarla con coraggio e con la consapevolezza che tutto quello che ci accade in questo periodo serve per farci maturare e a farci diventare adulti.