di Aida Muratore (classe 3^C) – 07/12/2018, Corinaldo (Ancona), concerto di Sfera Ebbasta. 1400 anime stavano aspettando l’inizio del tanto atteso evento quando nella discoteca si è diffuso un odore acre, dovuto allo sconsiderato utilizzo di uno spray urticante da parte di “una persona incappucciata”, così descritta dai testimoni. Tutti gli spettatori, infastiditi dall’improvvisa lacrimazione agli occhi, si sono diretti verso l’uscita di sicurezza ma una volta arrivati fuori, la balaustra di ferro ha ceduto e i ragazzi sono caduti in massa. Schiacciati dalla calca sono rimasti per terra i corpi di sei persone, cinque minorenni e una mamma. È subito caccia al responsabile e la colpa è stata accollata al proprietario del locale: era aperta solo una delle tre sale dalla capienza di 469 persone che non erano adeguate per poter ospitare questo tipo di manifestazioni. Sfera Ebbasta, pseudonimo di Gionata Boschetti, è diventato l’idolo di molti adolescenti grazie alle sue canzoni TRAP nelle quali racconta le sue remote radici, “un’infanzia diversa da quella che hai tu” come replica in “Notti”. Il cantante, che proprio quel giorno ha compiuto 26 anni, ha chiesto di pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare uno spray in una discoteca. Non esprimendo giudizi sui responsabili ringrazia tutti quelli che hanno prestato soccorso durante la notte. Ha cancellato tutti gli instore e gli impegni promozionali ricordando: “La musica dovrebbe essere uno strumento che unisce le persone, speriamo che lo diventi davvero”. I veri responsabili di questa strage siamo noi, esseri umani. Anche Cecco Angiolieri diceva “S’i’ fosse foco, ardarei ‘l mondo”. Speriamo che le vittime e le loro famiglie ci perdonino per la nostra immensa stupidità, per la leggerezza con cui maneggiamo la vita, soprattutto quando si tratta della vita altrui.