di Redazione – Il paesaggio parla, basta saperlo ascoltare. Paesaggio urbano in questo caso. “WALKSCAPE camminare per conoscere il quartiere Santa Rosa”, il progetto dell’Istituto Comprensivo Galateo-Frigole, diretto dalla Dirigente Marcella Rizzo, è giunto al capolinea per offrire alla comunità la prima mostra sul Quartiere SANTA ROSA della Città Lecce. I ragazzi della scuola GALATEO-FRIGOLE, coordinati dai docenti Alfredo Foresta e Giacinta Scrimieri, hanno scoperto il loro quartiere e se ne sono innamorati. Perché, se si ama l’arte, la si riesce a trovare ovunque, anche se nascosta dal degrado. Il sapere della scuola recupera la memoria, documenta la storia in un percorso narrativo scandito da ventuno immagini storiche del quartiere. La scuola supera il limite fisico del plesso scolastico per diventare occasione che “mostra” il valore della coscienza collettiva degli studenti, educati al senso della storia e del rispetto.
Ma non è tutto. Oltre alla mostra, la scuola presenta il libro-catalogo della ricerca, una ricerca divenuta pubblicazione che inaugura la collana editoriale “I Quaderni dell’Assessorato” voluta dall’Assessore all’Istruzione, Patrizia Guida. Una mostra che racconta, per la prima volta a Lecce, la storia di un quartiere per restituirlo ai cittadini in tutta la sua bellezza. “Il tutto è sintetizzato in un docufilm- aggiunge Alfredo Foresta- che sintetizza attraverso immagini della Cineteca Rai e dei video girati durante le interviste”.
Un piccolo assaggio: il quartiere di Santa Rosa, fu strutturato in modo che i palazzi sembrassero curvi in un abbraccio, quasi per dare un senso di protezione alle persone che ci vivevano dentro. La luce era fondamentale per le case e non a caso tutte le finestre sono rivolte ad Est, dove sorge il sole. In più le finestre erano posizionate nella stanza più grande dove di solito si riunisce la famiglia. E proprio la famiglia è l’elemento centrale e tutta l’ideazione del quartiere di Santa Rosa gira intorno ad essa. La famiglia. Un albero dal quale far sbocciare i più bei fiori e i frutti più buoni. Nessuno ha un vero posto felice se non la propria casa. Ma non una casa normale, la casa sono le persone che ti circondano e, gli architetti che idearono questo quartiere lo sapevano bene. Un posto accogliente rende una famiglia felice: questo era il vero scopo. I Leccesi degli anni ’60 erano entusiasti di vivere in questo posto, dove riuscivano a dimenticare gli orrori della Guerra e vivere il sogno del boom economico. Ma cos’è Santa Rosa oggi? È poco ciò che rimane dell’innovativo quartiere, ormai. Il degrado è passato in primo piano, sotterrando, con graffiti inutili ed offensivi, l’arte che lo circondava. Disegni equivoci e parolacce: ecco cosa si nota nel quartiere. I muri prima decorati da preziose mattonelle sono ora il palcoscenico di macchie e sporcizia. I parchetti, prima affollati ed echeggianti di bambini, oggi sono ricoperti da cemento e pietruzze che rendono pericolosa anche una piccola partita a pallone. Gli unici elementi a dare del colore sono le piante spontanee e qualche altalena arrugginita. Ormai questa piccola, ma importante parte di Lecce è come un qualsiasi frutto, la buccia è amara, ma la polpa è una tra le più gustose. Grazie ancora agli studenti della 3C e della 3I dell’anno scolastico 2017/2018 che hanno lasciato preziose orme nella scuola media.