di Nicole Tomaello (classe 2^D) – Ciao a tutti ragazzi, dietro la vetrina; che bello avere visite! Magari poteste sentirmi! Io sono Augustale, una semplice moneta fra tante, non una qualunque, sono una delle monete più antiche di tutta Italia, forse la più antica… Ora mi trovo dentro questa grande bacheca, sono arrivata al museo a Padova, ma prima mi trovavo nelle tasche di molte persone… ah giusto la vita, non ve ne ho ancora parlato…Ora ve la racconto con piacere. Era settembre, e c’era una fortissima pioggia, quando sentii un forte colpo che mi spinse fuori dal terreno, iniziai a rotolare per la strada tra le auto, finché ad un certo punto mi fermai. Era buio e c’era molta acqua. Poiché ero molto sottile ero finita tra le fessure di un tombino e si sentiva una puzza tremenda! Non sapevo come uscire, provai in tutti i modi, ma fu inutile. Cosi decisi che dovevo rassegnarmi: avrei passato tutto il resto della mia esistenza qui. Invece non fu cosi. Qualche giorno dopo vidi un uomo aprire il tombino e iniziare a rovistare sul fondale, finche mi vide dato che luccicavo e subito mi raccolse: probabilmente stava ripulendo i tombini. Quando mi lucidò per bene, notò che non ero una qualsiasi moneta italiana; così nel dubbio decise di portarmi in una gioielleria per avere qualche informazione in piu su di me. Quando arrivai in quel luogo strano, vidi tante altre cose diverse da me: c’erano cose giganti, oggetti piu antichi, in oro, argento o bronzo insomma oggetti di tutte le epoche possibili e immaginabili. Poi vidi un signore che mi prese e mi osservò per diverso tempo; poi disse semplicemente all’altro uomo che mi chiamavo Augustale e che avrebbe dovuto spedirmi in uno studio scientifico per verificare l’autenticità, ma l’altro uomo gli rispose che ci avrebbe pensato lui; poi lo ringraziò e ce ne andammo verso casa sua. Arrivati, lui mi posò sul tavolo, prese il computer e iniziò a digitare qualcosa, finchè non apparve una mia identica immagine! E lì quell’uomo, quando lesse, rimase stupito: non aveva parole, credo avesse capito chi fossi. Decise così di chiamare il numero di un museo in cui era stato tempo fa, per chiedere se fosse interessato a me. Quando il direttore sentì quello che il signore aveva da dire, non ci mise molto ad accettare la proposta e in un batter d’occhio mandò qualcuno a prendermi; intanto mi inscatolò. Nel mentre, il direttore iniziò subito a preparare una bella bacheca per me. Feci un lungo viaggio, perché, dovete sapere, che mi trovarono in Campania, però io fui fabbricata da Balduino Pagano tra il 1231 e il 1250 a Messina, ed emessa dall’imperatore Federico II. Quando arrivai vidi una grande scritta che diceva: “ Museo Bottaccin, Padova”: caspita, avevo fatto un lungo viaggio se ero arrivata fin qui. Dopodiché mi esaminarono con cura e notarono che davanti avevo la figura dell’imperatore con corona d’alloro, corazza e mantello, e la scritta ”CAES AUG(ustus) IMP(erator) ROM(anorum)” (li ho sentiti dire che il significato è: Cesare Augusto imperatore romano); mentre sul rovescio compare un’aquila ad ali spiegate, simbolo degli imperatori romani e svevi, e la scritta “ Friedericvs”, che non so per certo cosa significhi. So anche che io fui introdotta dall’imperatore del Sacro Romano Impero per porre fine al disordine in campo monetario, causato dalla contemporanea circolazione nel Regno di Sicilia delle numerose tipologie di monete derivanti dalle dominazioni precedenti. Dovete anche sapere che io sono famosa perchè ho un diametro di circa 20 millimetri, peso 5,25 grammi per un titolo d’oro di 20.5 carati: una caratteristica per cui io posso differenziarmi dalle precedenti monete d’oro del Regno di Sicilia. E pensare che ho viaggiato molto nelle tasche delle persone, forse in tutta Italia, ma mai in tutta la mia vita mi sono sentita così ammirata. E mentre lo penso vedo ancora i vostri sguardi scrutarmi dall’alto al basso. Grazie mi sento ancora utile.