di Federico Scolarici – Un contributo propositivo per la crescita del nostro paese lo può dare proprio il Sud, da sempre “Terra Magna”, che guarda all’Italia e all’Europa con l’obbiettivo di conciliare al meglio la sicurezza con il lavoro. L’ing. Antonio De Matteis, appartenente ad un importante associazione civica leccese “VISIONIDASUD”, è stato il relatore della “Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole” (27/11/2018).Dopo essersi presentato ci ha subito esposto i tre punti più importanti sull’argomento: primo fra tutti è il nostro comportamento, seguono la cura della scuola e la sua realizzazione.Questa giornata sulla sicurezza è nata poiché nel 2008 c’è stato il crollo del tetto di una scuola in cui uno studente ha perso la vita.Purtroppo questa data non è l’unica perché nel 2002 un terremoto in Molise fece crollare la scuola di San Giuliano di Puglia dove sono morti 27 bambini e una maestra e nel 2005 si assistette al crollo di un auditorium di una scuola di Casoria.Il nostro relatore ci ha elencato alcuni rischi concreti a cui le scuole sono soggette:-Rischio di incendi-Rischi infrastrutturali (crollo di solai a causa di agenti atmosferici)-Cadute accidentali -Rischi da uso videoterminale-Rischio chimico o biologico. Uno dei fattori fondamentali di rischio è la quantità di persone nell’edificio, l’età degli utenti, tenendo presente che gli alunni sono ancora minorenni.Esiste un organo, che è l’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia scolastica, che svolge un ruolo importante per intervenire sulle condizioni delle scuole nonché sulla programmazione delle decisioni da prendere.Tra il 2012 e il 2013 il MIUR ha reso pubblici i seguenti dati:
L’età degli edifici;
La normativa antincendio;
Il rischio sismico.
L’età degli edifici è importante perché questi richiedono continue manutenzioni in quanto il 4% degli edifici sono stati costruiti prima del 1900, il 44% degli edifici sono stati costruiti tra il 1961-1980;
La normativa antincendio è importante perché se viene attuata riduce al minimo questo rischio: il 66,5% delle strutture è dotato di impianto idrico antincendio, solo il 49,3% ha le scale di sicurezza, il 61,5% può fornire una Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, il 63% è dotato di sistemi di allarme. La percentuale si alza al 95,1% sulle segnaletiche di sicurezza e al 98,3% per gli estintori portatili.
Il D. Lgs. 81/2008 è il riferimento principale per la sicurezza.Devono essere formati sia i lavoratori nella scuola che gli alunni protagonisti, per esempio, attraverso prove di evacuazione.L’art. n. 5 del D.M.382/1998 cita che il datore di lavoro deve comunicare con gli enti locali i rischi che ci sono nelle strutture scolastiche.In una seconda parte della conferenza, l’Ingegnere ha esposto le Norme generali di sicurezza tra le quali:-Valutazione dei rischi;-Programmazione della prevenzione;-Riduzione al minimo dei rischi;-Rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro;-Riduzione dei rischi alla fonte;-Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è;-Riduzione del numero delle persone esposte al rischio;-Utilizzo limitato degli agenti chimici e loro conservazione in posti sicuri;-Utilizzo di opportuni segnali di sicurezza.Infine l’Ingegnere ha concluso dicendo che le norme possono essere di aiuto e la formazione impeccabile, ma il nostro comportamento è il fattore più importante per la sicurezza scolastica.
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