di Alessandra Cuttaia – Papa Francesco, in occasione della catechesi sui comandamenti, ha incentrato la sua meditazione sul comandamento “Non dire false testimonianze”. Il papa ha così dimostrato, non solo di essere attento alle problematiche attuali, ma anche di essere un sensibile comunicatore pronto ad intervenire per guidare i propri figli. Nel corso dell’udienza Papa Francesco ha esposto il suo punto di vista dicendo “Il chiacchierone e la chiacchierona sono persone che uccidono gli altri perché la lingua uccide come un coltello”. E ha poi ribadito “Il chiacchierone è un terrorista, con la sua lingua butta la bomba e se ne va”. Per papa Bergoglio la maldicenza, la chiacchiera fatta per denigrare gratuitamente, ha la stessa forza di una bomba ed è capace di distruggere vite proprio come una bomba, mentre colui che l’ha proferita se ne va tranquillo per la sua strada. E a chi non è capitato una volta nella vita di essere oggetto di pettegolezzo? Di sentirsi isolato e con un marchio addosso? Chissà a quanti di noi è successo di vedere svanire tutte in una volta le certezze di una vita, gli affetti, gli amici. Quando accade una cosa del genere il passo successivo è cedere alla tristezza, alla confusione e, a volte, alla depressione. E non sempre si ha la forza di andare avanti, di superare il momento, soprattutto quando non si ha il sostegno di chi ci vuol bene e ci conosce veramente, perché è chi subisce, purtroppo, a vergognarsi. Sull’argomento il sociologo Pira ha espresso il suo parere professionale allargando il campo di azione del pettegolezzo e illustrando gli effetti che esso ha quando viene commesso sul web. Pira, docente presso l’Università degli Studi di Messina, spiega che tutto ciò che viene detto in rete acquista il valore di notizia, di news, anche se è solo gossip, per effetto della catena “rumor -gossip-notizia“ . E una volta innescata la catena nessun valore ha la smentita successiva perché ormai il danno è fatto. Ed è un danno dalle proporzioni enormi. Il Professore Pira infatti afferma “Il pettegolezzo social è una forma di distruzione di massa”. Del resto non è difficile immaginare le proporzioni enormi che il fenomeno può assumere sul web, se ci soffermiamo a bilanciarlo con i danni che fa nel piccolo il pettegolezzo quando avviene nei bar e nei cortili di un paese o di una città. A tutto ciò si aggiunge l’anonimato, di cui godano gli autori delle colunnie nel cyberbullismo, nel sexting e nelle fake news. Ebbene, se il silenzio è una virtù e la maldicenza una azione terroristica non ci resta che seguire il consiglio di padre Enzo Fortunato che raccomanda il “silenzio” e la “preghiera” come antidoto al pettegolezzo.