- Perché il simbolo di Apple è una mela?
- Come é essere direttore di un’azienda che versa più di 258 miliardi di dollari in banca?
di Bartolomeo Panfilo (classe 3^ B) – Con il mio amico Marco Rioli, lo scorso settembre, ci siamo recati Milano per visitare l’esposizione dei nuovi prodotti Apple: Ipad e Macbook. La fortuna ha voluto che incontrassimo l’amministratore delegato Tim Cook e facendo parte della redazione del giornalino scolastico non mi sono fatto sfuggire l’occasione per fargli poche domande.
Prima di tutto però vorrei chiarire alcune cose sul logo di Apple.
Le leggende metropolitane che si sono create intorno al perché l’azienda Apple abbia scelto come logo una mela morsa sono tante.
Chi e perché disegnò la famosa immagine?
C’è sempre una forte curiosità sul sapere che cosa si nasconda dietro il logo di un’azienda: il suo passato, la sua storia, la sua esperienza.
Risulta abbastanza difficile riuscire a capire perché la grande società di computer ed informatica Apple abbia scelto come logo quello di una mela morsa è sempre stato un mistero.
Molte potrebbero essere le ipotesi di risposta alcune sono divenute addirittura leggende altre hanno creato delle storie perfino fantastiche sulle quali è dovuto intervenire personalmente lo stesso Jobs per smentirle.
Partiamo da quanto è certo!
Il primo logo della Apple Computer rappresentava Isaac Newton seduto sotto ad un albero di mele che fu disegnato nel 1976 da un ex socio di Steve Jobs.
Pensandoci bene anche allora ’’il frutto mela’’ era presente nel logo però per Steve Jobs ancora non era quello ideale così, nel 1977, chiese al grafico Rob Janoff, che aveva creato altri loghi che erano diventati famosi quali: FedEx, IBM, CNBC e Volkswagen, appunto di creare uno che potesse essere di facile impatto e di grande presa sul pubblico.
Per avere una risposta certa a questa domanda, io e il mio amico Marco Rioli ci siamo avvicinati, ed ho cercato di porla a Tim Cook, ingegnere e amministratore delegato di Apple, che gentilmente mi ha concesso una breve intervista, poiché era presente a Milano.
Fortunatamente mi ha voluto rispondere con piacere alle seguenti domande: