- Ha fatto sempre questo lavoro? E se no, da cosa è nato il desiderio di farlo? D.S. – No, prima di questo ho fatto l’insegnante. Insegnavo lingua straniera nella scuola primaria. Ho pensato di fare il concorso da Dirigente per conoscere meglio le leggi che regolano la vita della scuola. Se non lo avessi superato sarei stata comunque un’ insegnante più informata, più preparata. Pensavo che lo studio mi avrebbe comunque aiutato a fare meglio il mio lavoro di maestra. Mi sono preparata per 2 anni, ho fatto il concorso e l’ho vinto, arrivando 14°. A settembre del 2012 mi hanno assegnato l’incarico di Dirigente a Trestina.
- Le piace farlo? D.S. – Sì, mi piace tantissimo. Mi piace più che insegnare, perché ogni giorno è diverso dall’altro. Ci sono tantissime cose da fare, è molto impegnativo. Quest’anno mi piace di meno, perché essendo Dirigente in due scuole non posso essere sempre presente. Devo dividermi, facendo un giorno qui, un giorno a Trestina. Il piacere di fare questo lavoro è un po’ diminuito, perché avendo sempre tante cose da fare mi manca il tempo per riflettere e devo fare sempre tutto di corsa. La cosa positiva di quest’anno è la possibilità di conoscere una nuova scuola, nuovi insegnanti, nuove persone della segreteria, nuovi collaboratori scolastici e soprattutto nuovi bambini e nuovi progetti. Questo è stimolante.
- Perché ha scelto l’I.C. Assisi 2 ? D.S. –In realtà non ho scelto questo istituto, come non ho scelto Trestina (lo ha deciso il mio Direttore). La Direttrice delle scuole dell’Umbria, Iunti A., mi ha chiamata la sera del 7 Agosto, chiedendomi di fare la Preside anche all’I.C. Assisi 2 di Santa Maria degli Angeli , oltre che a Trestina. Non potevo dire di no alla mia Direttrice, quindi ho accettato e dal 1 settembre ho iniziato a dirigere anche questa scuola.
- È facile essere il Dirigente di un Istituto così grande? D.S. – No, non è facile, perché per 6 anni ho fatto la Preside in una scuola più piccola con 600 alunni, mentre qui siete quasi 1200: quindi il doppio degli alunni, degli insegnanti, del personale della segreteria… In una realtà più grande, come questa il lavoro è più complesso.
- Come può definire questo Istituto? D.S. – È un Istituto di grande qualità, perché le persone che vi lavorano credono tanto in questo lavoro, lo amano tanto e si danno tanto da fare e quindi questa scuola vi prepara benissimo: vi trasmette le conoscenze e vi fa fare tante esperienze.
- Ci può raccontare una sua giornata di lavoro per aiutarci a capire cosa significa dirigere una scuola/istituto? D.S. – Non è facile raccontare una giornata di lavoro, perché ogni giornata è diversa.. Mi alzo alle 5,30 / 6. Dopo aver preso il caffè, accendo il pc e leggo le e-mail di entrambe le scuole. Poi mi preparo e vengo a scuola. Arrivo a scuola alle 7.30 e preparo convocazioni per le riunioni, rispondo ad e-mail, parlo al telefono con genitori e docenti, firmo tanti documenti che mi preparano le segretarie, appuntamenti per progetti ed ora, ad esempio, sono qui con voi. Fino all’anno scorso avevo tempo di fare un giro in tutte le classi una volta al mese, per salutare alunni e insegnanti invece quest’anno non riesco a farlo, sono un po’ più lontana dagli alunni. Controllo e-mail 3 volte al dì: mattina presto , mezza giornata, sera prima di andare a letto e il pomeriggio, spesso, ho riunioni con insegnanti.
- Va d’accordo con i suoi colleghi? D.S. –Sì, soprattutto con alcuni Dirigenti con cui ho stretto amicizia e ai quali mi rivolgo per consigli e suggerimenti.
- Quale dovrebbe essere, secondo lei, il comportamento adeguato degli alunni? D.S. – La puntualità nell’ arrivare a scuola, rispettare le regole che ogni classe si dà. Mi piacerebbe che ogni bambino rispettasse davvero le regole che ha concordato insieme alle maestre e ai suoi compagni perché fondamentalmente sono quelle dell’amore e del rispetto verso gli altri: compagni, maestre e collaboratori scolastici. Anche rispettare la regola della voce bassa a mensa è mostrare affetto per gli altri.
- Qual è stato il suo percorso di studi? D.S. – Ho frequentato la scuola elementare e la scuola media a Passaggio di Bettona, poi sono andata al liceo classico ad Assisi, poi ho frequentato la facoltà di Lingua e Letteratura Straniera, laureandomi in francese. Mentre frequentavo l’Università ho conseguito il diploma magistrale ed ho partecipato al concorso per diventare maestra, che ho vinto. Così dopo qualche anno ho iniziato a fare la maestra. Nel frattempo mi sono sposata ed ho avuto due gemelle. Mentre le bambine erano piccole, ho frequentato un corso di abilitazione di due anni a Firenze e a Siena per insegnare francese alle scuole medie e superiori, anche se poi non l’ho mai insegnato.
- Che tipo di alunna è stata? D.S. –Mi è sempre piaciuto studiare e mi piace tutt’ora, perciò sono stata una brava alunna; non ho mai avuto problemi di comportamento, né di apprendimento e gli insegnanti mi hanno sempre apprezzata proprio per questa mia passione per lo studio, che mi accompagna anche oggi. Infatti continuo a studiare, dedicando parte del mio tempo a conoscere nuovi leggi.
- Da piccola cosa sognava di diventare? D.S. – Non ho mai avuto le idee chiare, ma ricordo che per un certo periodo volevo fare la segretaria. Così mi ero fatta dare un’agenda da mio padre sulla quale segnavo appuntamenti, fingendo di essere una segretaria.
- Quale era la sua materia preferita? D.S. – Le materie che preferivo erano il greco e le lingue straniere, in particolare la lingua francese.
- Cosa le piace fare nel suo tempo libero? D.S. – Il mio tempo libero è poco ma, soprattutto la sera e prima di andare a letto, leggo sempre. Da pochi mesi vado a correre, il sabato e la domenica. Una volta a settimana vado a scuola di ballo con mio marito.
a cura delle classi quarte Giovanni XXIII – Il giorno 15 Novembre 2018 noi alunni delle classi quarte dell’I.C. Assisi 2, plesso Giovanni XXIII, abbiamo intervistato la Dirigente Scolastica, dott.ssa Chiara Grassi. Eravamo molto emozionati, ma poi piano piano ci siamo fatti coraggio e, da veri giornalisti, le abbiamo rivolto queste domande :